Negozi, Sala contro le chiusure domenicali. Di Maio: “Rompiamo le palle a sindaco fighetto del Pd? Chi se ne frega”

Polemica via social tra il sindaco Giuseppe Sala e il vice premier Luigi Di Maio.  A dividere i due, le chiusure domenicali dei negozi, volute dal governo. “Le facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle”, aveva detto il sindaco in mattinata durante un convegno in Bicocca. E nel pomeriggio, a margine ‘dell’inaugurazione della biblioteca “Un Albero per Fiorenza” nel giardino di via Toce è tornato a spiegare:  “Certamente io combatterei e combatterò contro la chiusura della domenica. Quella di Avellino era una battuta. Anche se dietro alla battuta ci sta tanta verità. La verità è che l’Italia è una ma è fatta anche di bisogni diversi e situazioni diverse.”  . “Le grandi città metropolitane internazionali fanno un po’ vita a sé, – ha proseguito Sala – hanno bisogni diversi, devono rispondere a tanti turisti e a cittadini che hanno anche stili di vita diversi. Quindi la mia era battuta ma mi irrita un po’ questa idea di uniformare tutto e potersi permettere di generalizzare. Spero che a Avellino non si arrabbino più di tanto”.

Intanto su Facebook Di Maio aveva commentato “Per il sindaco di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura di palle. Nessuno vuole chiudere nulla a Milano nè da nessun altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe le palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se ne frega!”. E sempre via Facebook è arrivata poco dopo la replica del sindaco: “Quando il Ministro Di Maio avrà lavorato nella sua vita il 10% di quanto ho fatto io, sarà più titolato a definirmi “fighetto”. Non ho altro da aggiungere”.

Sul tema delle chiusure interviene anche Confcommercio: “Condividiamo il fatto che Milano debba essere una città ‘aperta’”, commenta il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, interpellato da Mianews. “A livello nazionale abbiamo chiesto che ci sia una regolamentazione minima, basata su delle festività”, ricorda Barbieri, ma questo “a livello nazionale” e in ogni caso “ovviamente non si può pensare di tornare indietro 10 anni”.”Nello specifico su Milano – aggiunge Barbieri – noi pensiamo che Milano debba essere una città ‘aperta’, ‘attrattiva’ e ‘accogliente’ e pensare di imporre delle chiusure di domenica o nelle festività sulla città di Milano sarebbe un po’ difficoltoso per chi fa impresa milanese”.

Commenta per primo

Lascia un commento