Coronavirus, in Lombardia 235 ricoverati, 85 sono in terapia intensiva. Regione presenta a governo proposte per una nuova ordinanza “mitigata”

“Le persone positive al coronavirus in Lombardia sono 531, quelle ricoverate 235 e 85 in terapia intensiva”: il dato aggiornato è stato riferito dall’assessore al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa all’Auditorium Gaber di Palazzo Lombadia. I tamponi, complessivamente, ha anche detto Gallera, sono stati finora 4.835: il 75% è risultato negativo, l’11% positivo e i restanti si stanno ancora processando”.

La Regione ha presentato al governo un piano con misure per evitare la diffusione del coronavirus, sulla falsariga dei punti dell’attuale ordinanza che scadrà domenica, ma con ‘una mitigazione’ degli attuali punti. E’ stato riferito durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia, per fare il punto sull’epidemia. Nel piano presentato ed elaborato in collaborazione con la comunità scientifica, come ha spiegato l’assessore al Bilancio Davide Caparini vengono di fatto chieste per altri 7 giorni “precisazioni sulla precedente ordinanza, sempre mantenendo fermo il principio a evitare gli assembramenti di persone”. “Abbiamo maturato una sorta di protocolli comportamento per disposizioni sanitarie, dei correttivi che potrebbero essere percepiti come mitigazioni – ha detto – fermo restando il principio salute pubblica”. Ad esempio – è stato detto durante la conferenza stampa – per le scuole non viene chiesta la chiusura totale, ma la sospensione delle lezioni e per i musei “un’apertura con entrata contingentata”. Le misure dovranno essere accolte dal Dpcm del Governo, atteso per domani. “Vedremo quali delle proposte della Regione Lombardia saranno accolte”, ha detto Caparini. L’assessore al Welfare Giulio Gallera, durante la conferenza stampa, ha sottolineato come l’ordinanza attivata domenica scorsa si stia dimostrando valida “per contenere la diffusione del virus”.”Se dovessimo chiedere, come chiediamo, ai lombardi di fare ancora qualche sacrificio per qualche giorno, lo chiediamo sulla base delle valutazioni dei maggiori esperti e perché il sacrificio di oggi possa servire a voltare pagina al più presto”, ha detto “perché solo con 14 giorni, che sono i giorni di incubazione, potremo infatti capire se le misure permettono di passare dalla diffusione 1 a2 a una diffusione 1 a 1”.

 

(Aggiornamento alle ore 19 del 27 febbraio) “Ad oggi le persone in ospedale sono 216, mentre sono 403 i positivi complessivi”, comprese quindi le persone senza complicazioni o asintomatiche che stanno facendo isolamento domestico: lo ha riferito l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia per fare il punto sul coronavirus. Gallera ha sottolineato che le nuove giornaliere ‘ospedalizzazioni’ sono andate diminuendo dal 24 febbraio. Nel dettaglio, ha detto il 24 febbraio sono state registrate 126 ospedalizzati , il 25 febbraio 44 ospedalizzati e oggi le persone ospedalizzate sono 39. “Quindi abbiamo minori ospedalizzazioni di pazienti con Coronavirus – ha evidenziato – Un dato che complessivamente può farci sperare in una traiettoria discendente, ma lo vedremo nei prossimi giorni”. “Abbiamo 37 persone che sono state dimesse dai nostri ospedali. Si tratta delle prime persone ricoverate perché positive che vengono dimesse”, ha anche riferito Gallera. Soffermandosi poi in particolare sulla situazione di Cremona, l’assessore ha parlato di 91 casi positivi nella provincia, di cui 50 ricoverati e 7 in terapia intensiva. Mentre in tutta la Lombardia le persone positive al coronavirus in terapia intensiva sono 28.

(Aggiornamento alle ore 10.00 del 26 febbraio) Nella notte e’ salito a 259 il numero delle persone contagiate da Coronavirus e, fra loro, ci sono anche 4 minori, di cui una bimba di 4 anni. Altri 2 hanno 10 anni e uno 15. Due sono gia’ stati dimessi e gli altri due stanno effettuando gli accertamenti del caso.

(Aggiornamento alle ore 10.00 del 25 febbraio)  Sono salite a 206 le persone contagiati da Coronavirus in Lombardia. Sono stati eseguiti circa 1800 tamponi.

(Aggiornamento alle ore 17.40 del 24 febbraio) “Sono cinque i decessi” ad oggi “in Regione Lombardia, l’ultimo dei quali uno dei primi individuati positivo di Castiglione d’Adda, trasportato al Sacco. Tutti con quadro clinico debilitato e molto anziani”: lo ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera riferendo in una conferenza stampa in Regione dei casi di coronavirus in Lombardia. “Il numero di chi è stato contagiato è arrivato a 172”, ha detto ancora il presidente della Regione Attilio Fontana riferendo dei contagi da coronavirus. Sono 1.500 i tamponi processati, una “indagine approfondita” che sta “portando a evidenziare un numero crescente di casi”. Tra i positivi sono 70% maschi e 30% donne, ha riferito l’assessore Giulio Gallera.

(Aggiornamento alle ore 17.45 del 23 febbraio) L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha riferito di un “secondo decesso in Lombardia” per il coronavirus. Si tratta di “una signora anziana ricoverata in oncologia a Crema”.

“Ad oggi abbiamo processato più di 800 tamponi, 112 soggetti sono positivi”:lo ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa per fare il punto sui contagi da coronavirus. Gallera ha poi aggiunto che 53 sono in ospedale e di questi 17 sono in terapia intensiva.

(Aggiornamento alle ore 10.00 del 23 febbraio) Nella notte sono saliti a 89 i casi di cittadini lombardi risultati positivi ai controlli del Coronavirus. E’ quindi quantomai necessario porre in essere misure ancora piu’ stringenti e rigorose. I lombardi stanno dimostrando un grandissimo senso civico e senza isterismi si stanno adeguando a questa situazione”. Cosi’, in sintesi, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

(Aggiornamento alle ore 19.00 del 22 febbraio) Sono salite a 46 le persone risultate positive al coronavirus in Lombardia. Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all’assessore al Welfare, Giulio Gallera, l’Unita’ di crisi e che, in mattinata, ha partecipato ad un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo e che e’ stata sottoposta a tampone post mortem. In particolare, dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 gia’ comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona), uno e’ residente a Sesto San Giovanni (MI) ed e’ attualmente ricoverato all’Ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone gia’ interessate dall’infezione. Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei 10 comuni ricompresi nell’ordinanza firmata ieri dal presidente Fontana e dal ministro Speranza. Il numero e’ 800894545.

(Aggiornamento alle 16.00 del 22 febbraio) Nel corso delle 36 ore trascorse dalla comparsa del primo caso positivo di Coronavirus le autorità lombarde hanno proceduto a ricostruire i diversi contatti avuti dalle persone risultate poi infette. Come spiegato dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, tutti i casi di Coronavirus risultano essere entrati in contatto con la malattia attraverso il focolaio scoppiato nel Basso Lodigiano e, in particolare, molti sarebbero rimasti infettati dopo aver fatto visita al pronto soccorso dell’ospedale di Codogno. Molte sono, infatti, le persone risultate infette da Coronavirus tra il personale medico-sanitario della struttura. Tra ieri e oggi sono stati eseguiti complessivamente 259 screening di tamponi, mentre al momento le autorità escludono la presenza di casi sospetti nella città di Milano. Ieri si sono registrati due casi in osservazione presso l’ospedale San Paolo, oggi invece è stato ricoverato un paziente sospetto al San Raffaele. Nessuno dei tre casi in questione, però, sembra presentare tutti i sintomi del Coronavirus.

Sono attualmente 39 i casi accertati di Coronavirus in Lombardia: 35 individuati nell’area di Codogno e tutti collegati al paziente 38enne ricoverato all’ospedale di Pavia, due casi confermati a Pieve Porto Morone (una coppia di medici), in provincia di Pavia, infine altri due casi in provincia di Cremona, tra cui una 38enne entrata in contatto con un lavoratore dell’ospedale di Codogno. Le autorità hanno inoltre confermato che i tamponi cui è stato sottoposto post mortem il corpo della donna di 77 anni, deceduta lo scorso 20 febbraio, sono risultati positivi al Coronavirus. La donna era affetta da precedenti e gravi patologie, pertanto non si può stabilire se la causa effettiva della morte sia stato il virus proveniente dalla Cina. Sono 259 le persone sottoposte a test tampone. I numeri sono stati riferiti nel corso di una conferenza stampa in Regione.

(Aggiornamento alle ore 20.30 del 21 febbraio) GLI 8 PUNTI DELL’ORDINANZA PER I COMUNI COINVOLTI – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato un’ordinanza con la quale, in 8 punti, si dispongono una serie di provvedimenti per i comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano per l’emergenza Coronavirus. Nel testo dell’ordinanza e’ resa obbligatoria la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura, comprese le cerimonie religiose; la sospensione di tutte le attivita’ commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilita’ e dei servizi essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge 12 giugno 1990, n.146, fatto salvo quanto disposto nei punti successivi; la sospensione delle attivita’ lavorative per le imprese dei comuni sopraindicati, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte al proprio domicilio (quali, ad esempio, quelle svolte in telelavoro); la sospensione dello svolgimento delle attivita’ lavorative per i lavoratori residenti nei comuni sopraindicati, anche al di fuori dell’area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali; la sospensione della partecipazione ad attivita’ ludiche e sportive per i cittadini residenti nei predetti comuni indipendentemente dal luogo di svolgimento della manifestazione; la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nei comuni sopraindicati; la sospensione della frequenza delle attivita’ scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente nei comuni sopracitati, con l’esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari; l’interdizione delle fermate dei mezzi pubblici nei comuni sopra indicati. “I lavoratori impiegati nei servizi essenziali – si legge ancora nell’ordinanza – sono ammessi al lavoro previa verifica quotidiana dello stato di salute, con riguardo ai sintomi e segni della COVID19 a cura dei datori di lavori. La valutazione in merito al mantenimento e/o alla modifica delle presenti misure viene quotidianamente effettuata congiuntamente dal Tavolo di coordinamento di Regione Lombardia congiuntamente con le Autorita’ centrali. Il Prefetto di Lodi e’ incaricato dell’esecuzione della presente ordinanza”.

Sono oltre 200 le persone identificate come contatti stretti dei casi positivi al coronavirus registrati nel lodigiano e ora si trovano in isolamento. Per questi soggetti è già stato fatto o verrà fatto il tampone. Lo riferisce in una nota la Regione. Viene inoltre confermato che i casi positivi al coronavirus per il momento sono 6. Oltre ai primi tre casi positivi, già comunicati in un primo momento (il paziente 38enne ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno, sua moglie e a un contatto stretto già trasferiti al Sacco), si sono registrati altri tre casi positivi che saranno ricoverati al Sacco. Per ora il soggetto che era stato individuato come possibile ‘caso zero’, ovvero colui che di rientro da un viaggio in Cina potrebbe aver trasmesso il virus al 38enne, al primo ‘tampone’ è risultato negativo, è quindi necessario effettuare ulteriori approfondimenti per capire il suo reale stato di salute.

SEI CASI NEL LODIGIANO – “E’ chiaro che è un livello di guardia particolare per il Paese. Lo stiamo gestendo in sintonia con tutti i livelli istituzionali, invitiamo alla calma”: lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa per fare il punto dopo i primi casi di contagio di Coronavirus in Lombardia e ricordando le misure attivate nel lodigiano, dove sono stati riscontrati i casi.

I casi di persone positive al coronavirus in Lombardia salgono a sei. Lo ha riferito l’assessore al Welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa per fare il punto della situazione. “Dopo i primi tre casi”, è stato spiegato durante l’incontro anche dalla dirigenza Welfare della Regione “stiamo indagando altre tre persone con un quadro clinico di polmonite, per capire se ci sono stati dei contatti con gli altri tre casi”. Ai sei casi si aggiunge il paziente zero che però non è stato ancora individuato. “Non abbiamo la certezza di quale sia il caso zero”, ha detto Gallera. Anche nuovi tre casi risultati positivi al Coronavirus sono della zona di Codogno nel lodigiano e si sono presentati spontaneamente per i controlli durante la notte scorsa.

“Le misure che assumiamo non devono essere viste come qualcosa di terribile e preoccupante, ma sono gli unici mezzi in cui si può dare una risposta positiva a evitare diffusione del contagio”: lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana nel corso della conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo i primi casi di coronavirus in Lombardia. “Non dobbiamo diffondere il panico – ha affermato il governatore – ma queste misure sono fondamentali per il bene della comunità, senza che ci si debba prendere dal panico”.

CODOGNO E CASTIGLIONE: CHIUSI UFFICI, SCUOLE E NEGOZI – Il Comune di Castiglione d’Adda informa sul proprio sito web che “gli Uffici Comunali e la Biblioteca Comunale, a causa di emergenza sanitaria, saranno chiusi al pubblico nella giornata di sabato 22 febbraio 2020. Contattare il numero 0377/900403 solo per reali necessità e urgenze. per motivi precauzionali sono cancellate le manifestazioni per il Carnevale in programma per domenica 23 febbraio 2020”. Inoltre, “per motivi precauzionali sono cancellate le manifestazioni per il Carnevale in programma per domenica 23 febbraio 2020”. L’amministrazione invita “tutti i cittadini di Castiglione d’Adda, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali.
Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio.
E’ attiva da ieri sera una task force regionale che sta operando in stretto contatto con il Ministero della Salute e con la Protezione Civile. La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al Coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie”. Con due ordinanze l’amministrazione comunale di Codogno ha stabilito, per l’emergenza Coronavirus, la chiusura almeno fino a domenica di “tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di pubblico intrattenimento e i luoghi di intrattenimento e assembramento del pubblico”. Con analoga ordinanza è disposta la chiusura delle scuole fino al 25 febbraio con “sospensione di tutte le attività”. Poche comunque – in concomitanza con il sabato e il carnevale – quelle per cui era prevista l’apertura domani.

UN CASO NEL LODIGIANO INDIVIDUATO NELLA NOTTE – Caso di Coronavirus registrato nel lodigiano.  La persona contagiata è un 38enne di Codogno, risultato positivo al test del coronavirus. E’ in terapia intensiva all’ospedale di Codogno in prognosi riservata e le sue condizioni sarebbero molto gravi. “Un 38enne italiano è risultato positivo al test del coronavirus. Sono in corso le controanalisi a cura dell’Istituto Superiore di Sanità. L’uomo è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno (LO) i cui accessi al Pronto Soccorso e le cui attività programmate, a livello cautelativo, sono attualmente interrotte. Le persone che sono state a contatto con il paziente sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie”, ha comunicato Gallera.

“Altre due persone residenti a Castiglione D’Adda sono risultate positive al test del Coronavirus. Si tratta della moglie del 38enne in terapia intensiva e di uno stretto conoscente. I due pazienti si trovano attualmente in stato di isolamento. Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. E’ attiva da ieri sera una task force regionale che sta operando in stretto contatto con il Ministero della Salute e con la Protezione Civile. La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al Coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie”. Lo comunica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

“Si comunica a tutta la Cittadinanza che è in corso una riunione straordinaria permanente in Regione Lombardia in cui sono convocati il Sindaco di Castiglione d’Adda e di Codogno al fine di fornire le indicazioni ritenute più opportune .Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore”. E’ il messaggio che campeggia sul sito del Comune di Castiglione d’Adda coinvolto, insieme a Codogno, entrambi in provincia di Lodi dai casi di Coronavirus. I sindaci dei due due comuni, che contano insieme circa 20mila abitanti (circa 4.600 a Castiglione 15mila a Codogno), sono Francesco Passerini, sindaco di Codogno, e Costantino Pesatori, sindaco di Castiglione d’Adda. I due comuni si trovano ai margini del Parco Adda Sud e distano tra loro circa 8 km. Castiglione si trova a 18 km circa dal capoluogo Lodi, Codogno a circa 26 km da Lodi e a 15 da Piacenza.