Covid, per il Pil di Milano crollo senza precedenti: -11% nel 2020. Spada (Assolombarda): E’ il momento di unirsi, le imprese pronte a fare sistema

Da oggi Milano 'chiude': con l'entrata in vigore del dpcm, la città, zona rossa, si presenta con tante serrande abbassate e le strade si svuotano (Foto Mianews)

Nel 2020 il PIL di Milano ha registrato una caduta senza precedenti: sfiora il -11% in termini di valore aggiunto, più che in Italia e in Lombardia. Uno shock economico dovuto non solo all’elevata diffusione dei contagi ma anche correlato alla struttura produttiva della città, più orientata ai servizi, che ha patito maggiormente le limitazioni imposte dalla pandemia. L’andamento economico e le previsioni dei prossimi anni, elaborate e presentate dal Centro Studi di Assolombarda e da Oxford Economics nel dossier “Your Next Milano 2020/2021 – dati e analisi della città che cambia”, evidenziano che il 2021 sarà un anno di rimbalzo (+5,3% a Milano) anche se il recupero dei livelli pre-pandemia si stima avverrà solo nel 2023, raggiungendo entro il 2025 una crescita di PIL del +6% rispetto al 2019. Sono alcuni dati emersi in occasione dell’evento “Your Next Milano”, promosso da Assolombarda e Milano & Partners, in live streaming sul web-magazine di Assolombarda Genio & Impresa, con l’obiettivo di promuovere un’occasione di confronto e di riflessione sul futuro della città. Le stime, inoltre, raccontano di impatti e tempi di recupero estremamente diversi tra settori. Il manifatturiero (-9,5% della produzione, -7,9% del fatturato nel 2020 e -14% di export nei primi 9 mesi dell’anno) e i servizi alle imprese (-10% di fatturato nei primi 9 mesi del 2020) chiudono l’anno con perdite di produzione e fatturato importanti ma più contenute di quelle registrate dal commercio al dettaglio (-21% di fatturato escluso l’alimentare, da gennaio a settembre), dai servizi alla persona (-30% di fatturato nei primi nove mesi), dalla ristorazione e dall’hotellerie (-41% di fatturato tra gennaio e settembre). Nel medio periodo, da qui al 2025, si stima una crescita di valore aggiunto pari a oltre 23 miliardi di euro, con i servizi alle imprese e il commercio che saranno le principali forze trainanti in termini di crescita economica. Anche l’industria manifatturiera, grazie all’aumento atteso della produttività, giocherà un ruolo importante nella crescita di Milano, andando a colmare il calo di attività subito nel 2020. Inoltre, uno dei settori strategici per la città come quello dell’informazione e della comunicazione registrerà la crescita percentuale più alta, con aumento del valore aggiunto dell’11% rispetto ai livelli pre pandemici. Infine, l’hospitality sarà trainante per l’economia di Milano e provincia, supportato dalla ripresa del turismo domestico e internazionale. Sul lato occupazionale, è previsto un aumento di oltre 122mila occupati tra il 2020 e il 2025, con i settori dei servizi alle imprese e del commercio che contribuiranno maggiormente a questa crescita. Anche i servizi alle persone, che attualmente contano 2/3 degli occupati donne, e l’hospitality, con 1/4 dei lavoratori under 30, avranno un ruolo importante nella ripresa e aiuteranno, rispettivamente, a ribilanciare l’occupazione tra i generi e a creare opportunità per i più giovani.

“Le previsioni ad inizio 2019, quando il rischio pandemico era ritenuto dagli analisti una delle più lontane ipotesi, prospettavano per Milano un futuro radioso. Il Covid è stata una brutta sveglia per tutti. Abbiamo conosciuto il volto più triste di Milano, una città per la prima volta svuotata e impoverita”. Lo ha detto Alessandro Spada, presidente di Assolombarda in apertura all’evento online “Your Next Milano, promosso insieme a Milano & Partners. “Le imprese sono abituate da sempre ad affrontare le crisi e a vedere nei momenti più difficili opportunità di accelerazione e di sviluppo. È nel nostro DNA trasformare le crisi in opportunità. Oggi abbiamo il compito di fare tesoro di questa identità, accompagnare la città a cogliere le opportunità che possono scaturire da questa crisi. Dobbiamo accorciare le filiere essere ancora più uniti e fare sistema. Nessuno può isolarsi, oggi l’unione è un dovere. Solo attraverso una forte partnership tra tutti gli attori della città e del territorio Milano potrà rimanere centrale nel contesto europeo e internazionale. Per immaginare tutti insieme la città dei prossimi anni, dobbiamo partire dalla fiducia. La ricostruzione di un tessuto di fiducia è un vero e proprio imperativo, per le istituzioni, per le imprese, per tutti”, ha concluso Spada.