Monte Stella, i ‘fuori pista’ dei biker in mountain bike diventano un caso: blitz per tracciare i percorsi, intervengono i vigili

Un blitz in pieno giorno con rastrelli e vanga per tracciare percorsi per il ‘downhill’ sul Monte Stella. Il ‘caso biker’, dopo una petizione lanciata dal comitato ‘Proteggiamo il Monte Stella’ per vietare le discese in mountain bike lungo la ‘montagnetta’ – che, secondo i promotori, mettono a repentaglio la sicurezza dei pedoni e danneggiano il terreno – accende le polemiche nel Municipio 8. Ieri la ‘risposta’ di un gruppo di biker alla petizione è stato un blitz con cui un gruppo di ignoti ha tentato di ridisegnare i percorsi: divelte le barriere anti biker e armati di vanga e rastrello sono stati infatti creati dei solchi nel terreno per agevolare i ‘fuori pista’. Un’azione, però, sventata dalla polizia locale intervenuta sul posto. Duro il post pubblicato sulla pagina del Municpio 8: “Al Parco Montesella è andato in scena uno spettacolo indecente: un gruppo di persone munite di pale, rastrello e falcetto hanno devastato pezzi del parco per tracciare percorsi per le mountain bike. I danni sono enormi”. Nei giorni scorsi la petizione del comitato aveva già creato polemiche tra chi chiede di poter usufruire del parco senza rischi per la sicurezza dei pedoni e chi, invece, chiede spazi per fruire anche di percorsi in mountain bike. “In fisica i poli opposti si attraggono. Anche nella vita. Agli strilli di chi raccoglie firme (poche) per impedire l’accesso delle biciclette nel parco Monte Stella, ha risposto un manipolo di incivili che, muniti di vanga e rastrello, hanno divelto barriere anti-bikers provando a ripristinare un tracciato abusivo, messi in fuga dal pronto intervento della Polizia Locale”, commenta Enrico Fedrighini, consigliere comunale di Milano Progressista ed ex assessore del Municipio 8. “E’ necessario che, fra ottusità e inciviltà, prevalga una “terza via” diffusa nei Paesi civili e fatta di due semplici punti: garantire controlli sistematici del parco anche con vigili in mountain bike (come sta avvenendo); definizione e segnalazione di itinerari accessibili, con piena sicurezza per gli altri utenti del parco e piena tutela del bene-parco, alle biciclette”. La questione, non nuova, diventa anche argomento ‘politico’: proprio nei giorni scorsi Andrea Sacchi, esponente del movimento MuoverMi e candidato alle comunali di Fdi, chiedeva percorsi dedicati per i biker: “A Milano in questi giorni gli appassionati di Mountain Bike e Downhill stanno ricevendo accuse non accettabili. Il Monte Stella è l’unico luogo a Milano in cui praticare queste discipline sportive e ora qualche ecotalebano si lamenta che c’è gente che fa sport sulla famosa collinetta milanese. Lasciamo sfogare e appoggiamo chi fa sano sport, dedichiamo loro aree riservate sul Monte Stella”, affermava.
La vicenda è d’attualità anche al Parco Nord: l’Ente parco, in una comunicazione di questi giorni, sottolineava infatti “nelle ultime settimane abbiamo rilevato il ripetersi di attività illecite da parte di ciclisti con Mountain Bike, in particolare nell’area della montagnetta (zona in cui si trova il Monumento del Deportato), che effettuano discese pericolose fuori dai percorsi ciclabili consentiti, lungo pendii di verde. Oltre a deturpare il paesaggio, distruggere il prato e tutta la vegetazione circostante, questa attività risulta essere pericolosa per i ciclisti stessi e per tutti gli altri frequentatori che si trovano in prossimità nel momento della discesa”. L’Ente spiega di aver preso provvedimenti coordinandosi con le Guardie Ecologiche Volontari e le forze dell’ordine intervenendo con fermi e sanzioni.