Nella Chiesa di San Marco i funerali di Carla Fracci, tra commozione e applausi. Il parroco: “La sua danza sia invito a ingentilirci”. Sala: “Famedio collocazione naturale”

Dalla vita e dalla danza di Carla Fracci giunge l’”invito a ingentilire gli animi nostri, a non cedere alla superficialita’ e perseverare nel coraggio dell’autenticità”, per questo “le siamo riconoscenti”. Così don Gianni Zappa, parroco della chiesa di San Marco, concludendo l’omelia ai funerali per Carla Fracci. “La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del Mistero, fino a quel crinale che deve oltrepassare da sola e di la’ la attende il Signore che la attende con le braccia aperte”, ha detto don Zappa. “Grazia, leggerezza, passione e coraggio che ha dimostrato fino alla fine”, le qualita’ citate dal parroco nella sua omelia ricordandola come ‘Carlina’, per gli amici più intimi. Don Zappa ha voluto sottolineare come “la danza sui palcoscenici sia stata la punta espressiva della sua danza interiore” e che il suo è stato un “percorso arduo e coraggioso, frutto di una grande passione, rigore e disciplina interiore, ma anche espressione di un rapporto mantenuto sempre vivo con le realta’ essenziali della vita”. “La danza dell’animo nel cuore della vita ha generato in lei la forza di esprimere l’eleganza e la bellezza del linguaggio del corpo, esemplare per tutti noi”.

Il Famedio del cimitero Monumentale è per Carla Fracci “una collocazione naturale”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala prima dell’inizio dei funerali, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se sarà sepolta al cimitero Monumentale. “Penso di sì, ora vedremo un attimo come fare. Certo noi abbiamo il Famedio che rende onore a persone come lei quindi mi pare una collocazione naturale. Rimane che poi resta una decisione della famiglia”, ha precisato.

Tra le voci, quelle di Marisa Fracci, sorella minore di Carla Fracci, anche lei ballerina. Al termine dei funerali della sorella ha raccontato che all’étoile “mancava Milano, le mancava il suo pubblico e il suo teatro. Ci voleva ritornare ma purtroppo non c’è stato verso di farla entrare ancora alla Scala però il ringraziamento di Milano si è visto in questi due giorni: dalla gente, dal suo pubblico che l’amava tanto e lei se n’è andata in punta di piedi”.