#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

Milano fa bene_Mianews

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

 

Decimo Convegno Annuale di AIC: Celiaci in crescita, urgente accelerare sulla diagnosi

Oltre 500 tra medici, pediatri, gastroenterologi, dietisti e ricercatori, più di 400 studi discussi e oltre 2000 pazienti e familiari partecipanti: questi i numeri del 10° Convegno Annuale di AIC -Associazione Italiana Celiachia, dove l’intera comunità scientifica internazionale si è riunita per parlare di celiachia e presentare le più recenti acquisizioni sulla diagnosi e la presentazione clinica della malattia. L’edizione 2022 si è svolta all’interno dell’International Celiac Disease Symposium – ICDS, il più importante congresso scientifico mondiale che ha al centro lo studio della celiachia.
Dal convegno arriva la conferma che la malattia celiaca è in aumento ma continua il grave ritardo con cui il paziente arriva alla diagnosi: in Italia sono 233.147 le persone celiache ma, con una prevalenza della malattia che si conferma al di sopra dell’1%, si stima che siano circa 400.000 a non aver ancora ricevuto una diagnosi corretta. Si aggiungono tempi lunghi che costringono i pazienti a un periodo prolungato di malessere con ricadute in termini economici sul sistema sanitario nazionale a causa dei numerosi esami a cui vengono sottoposti.
Conferme anche rispetto alla presentazione clinica: l’intestino tenue resta l’organo bersaglio della malattia che, sul piano clinico, presenta un interessamento di tanti organi al punto che la prevalenza di diagnosi di celiachia con sintomi gastro-intestinali è in calo: 16% delle diagnosi totali. Si è quindi parlato dell’importanza della personalizzazione dell’approccio clinico: la celiachia si presenta in forme diverse e i pazienti celiaci hanno peculiarità tali che richiedono follow-up personalizzati mentre allo stato attuale l’approccio clinico è ancora troppo uniforme.
Particolare attenzione è stata data alla dieta senza glutine che si conferma l’unica terapia possibile per la celiachia: gli studi internazionali attestano tra il 70 e il 93% la percentuale dei celiaci che si dichiara soddisfatta, rilevando un miglioramento se non la remissione dal punto di vista istologico e la completa risoluzione dei sintomi intestinali. Emergono alcune esigenze non soddisfatte, come la necessità di ridurre i costi dei prodotti per celiaci a cui si aggiunge il fatto che non tutti i centri sono provvisti di un’équipe interdisciplinare in grado di guidare il paziente in questo percorso.
Il programma internazionale ha dato ampio spazio alle Associazioni pazienti: AOECS, la Federazione delle Associazioni Celiachia Europee, ha ribadito il ruolo delle Associazioni celiachia, fondamentale nel sostegno e supporto ai pazienti e alle famiglie e AIC ha portato all’attenzione della comunità scientifica internazionale le aspettative dei pazienti celiaci rispetto alle terapie alternative alla dieta senza glutine.
“Questa edizione ha visto una partecipazione straordinaria di medici e ricercatori ma, soprattutto, di pazienti e familiari. Siamo felici di aver portato nel contesto dell’ICDS il focus sul paziente: è fondamentale che le persone celiache siano informate sulle novità all’attenzione della comunità scientifica e che speriamo abbiano applicazione clinica nel breve periodo”. Dichiara Giuseppe di Fabio, Presidente di AIC – Associazione Italiana Celiachia. “Abbiamo conferma che la ricerca sulla celiachia prosegue: auspico un aumento di passo affinché non ci siano più ritardi nelle diagnosi per una malattia che continua a registrare un aumento dei numeri.”

On Air la nuova campagna lasciti di Fondazione Mission Bambini

“Dire, fare, baciare, lettera, testamento!”. Chi non ricorda il famoso gioco filastrocca con le penitenze che ha accomunato bambini di tutte le età e generazioni: da qui nasce l’idea della nuova campagna lasciti di Fondazione Mission Bambini, che da oltre 20 anni si occupa di infanzia in difficoltà, on air su stampa, radio e TV in questi giorni. Nello spot le 5 penitenze si trasformano in azioni che raccontano il lavoro della Fondazione nel campo dell’educazione e salute: una bambina alza la mano durante una lezione in classe; un bambino è intento a realizzare un gioco educativo dedicato ai più piccoli; una mamma bacia la propria bambina durante una visita medica; un bimbo impara a scrivere. Nella scena finale una donna adulta sceglie di dedicare a Mission Bambini il proprio lascito. La campagna stampa è proposta in 5 soggetti, corrispondenti a ognuna delle 5 azioni.
Sara Modena, Direttore Generale di Fondazione Mission Bambini spiega: “Il tema dei lasciti testamentari è molto delicato perché sappiamo che può toccare corde molto sensibili nelle persone. Abbiamo scelto di affrontarlo con un tocco di ironia e con l’attenzione all’infanzia che mettiamo in tutti i nostri progetti e le attività che portiamo avanti, con la convinzione che si possa parlare di temi importanti con il sorriso.”
Mission Bambini ha rafforzato il proprio impegno in Italia a sostegno dei progetti di educazione dedicati ai bambini della fascia 0-6 e alle loro famiglie che vivono contesti di fragilità socioeconomica, per garantire loro l’accesso gratuito o con retta agevolata ai servizi di prima infanzia. Mission Bambini fa parte di Testamento Solidale, comitato che nasce per promuovere la cultura del testamento solidale in Italia e riunisce 26 organizzazioni non profit italiane.

Informazione e disabilità: torna il Premio giornalistico “Franco Bomprezzi”

Torna per la sua seconda edizione il Premio giornalistico “Franco Bomprezzi”, dedicato al “giornalista a rotelle”, come lui stesso amava definirsi, scomparso 8 anni fa dopo aver “contribuito in modo fondamentale ad accendere un faro sulla comunicazione della disabilità in Italia” raccontano gli organizzatori. “Obiettivo del premio è raccogliere l’eredità giornalistica del collega, promuovendo e valorizzando la buona informazione sul tema”.
Due le categorie in concorso: la prima dedicata a servizi giornalistici pubblicati su testate nazionali, su supporto cartaceo, telematico, radiofonico o televisivo, realizzati tra il 21 settembre 2021 e il 21 ottobre 2022, che abbiano come oggetto argomenti, problematiche e criticità circa temi sociali legati all’ambito della disabilità. La seconda categoria, rivolta ai soli giornalisti freelance, mira a riconoscere il proprio sostegno a un progetto giornalistico da realizzarsi entro il 15 novembre 2022.
Da quest’anno, poi, si aggiunge un nuovo premio, dedicato alla memoria della giornalista del Tg2 Maria Grazia Capulli. “Abbiamo deciso di ricordare assieme a Franco anche Maria Grazia, perché anche lei faceva parte di un modo di vivere e interpretare la professione che ci piacerebbe divenisse un bagaglio che ogni giornalista porti ogni giorno con sé” dichiara Simonetta Morelli, presidente dell’associazione Bomprezzi. “Una sensibilità mai retorica e sempre accompagnata da una forte attenzione per le fasce più svantaggiate. L’idea che la professione vada interpretata come una missione di responsabilità sociale, con la profonda convinzione che anche le notizie positive possano e debbano contribuire alla formazione della coscienza civica dei cittadini. Da questa scelta la volontà di pubblicare proprio oggi il bando, a sette anni dalla sua scomparsa”.
In giuria, chiamata a selezionare le opere in concorso: Carlo Fontana, condirettore della Tgr; Marcello Masi, capoautore e conduttore di Linea Verde Life; Clemente Mimun, direttore del Tg5; Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica; Roberto Natale, direttore Rai per la sostenibilità; il direttore del Tg2; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.
La premiazione avverrà in due fasi: a Roma il 3 dicembre in occasione della Giornata Mondiale della disabilità e a Milano il 18 dicembre, data della scomparsa di Bomprezzi. Tre i premi previsti per la prima categoria: il primo da 1.000 euro, il secondo da 500 euro e il terzo da 250 euro. Per la seconda categoria, il vincitore riceverà 2.000 euro per realizzare il progetto vincitore. Il Premio dedicato a Maria Grazia Capulli prevede un riconoscimento per un valore di 1.000 euro per un servizio televisivo nazionale realizzato dal 21 ottobre 2021 in poi (da inviare al Premio entro il 15 novembre 2022).
Il Premio è sostenuto, tra gli altri, da Cbm Italia Onlus – organizzazione umanitaria impegnata nell’inclusione delle persone con disabilità, oltre che nella prevenzione e cura della cecità e delle disabilità evitabili, in Italia e nel Sud del mondo -, dalla Fondazione Mantovani Castorina e Autoscout24, che riserva una particolare attenzione alla mobilità sostenibile.

‘Arrotondare’ lo scontrino della spesa per chi ha bisogno

Fare la spesa e, insieme, aiutare chi vive in situazioni di difficoltà: con l’iniziativa “Arrotonda e dona”, fino al 6 novembre negli oltre 400 punti vendita Penny Italia è possibile scegliere di arrotondare all’euro successivo il proprio scontrino a favore di Progetto Arca. Per esempio, con una spesa di 9,57 euro il cliente potrà scegliere di arrotondare a 10, donando così 0,43 euro a sostegno delle attività sul territorio della Fondazione.
Spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca: “Ogni donazione è per noi importante perché ci permette di proseguire nel supporto quotidiano a chi ha più bisogno: ogni ‘arrotondamento’ della spesa si trasforma infatti in pasti caldi e completi distribuiti in strada durante l’inverno e in pacchi viveri consegnati alle famiglie che non riescono da sole a fare la spesa. E il meccanismo di trasformazione non si ferma: dall’arrotondamento della spesa al supporto concreto dei più fragili, dall’offerta del supporto alimentare alla creazione di una relazione di valore con chi aiutiamo, per raggiungere l’obiettivo finale dell’integrazione sociale”.
Commenta Marcello Caldarella, Corporate Communications&CSR Manager di Penny Italia: “Come azienda e come persone, ci sentiamo responsabili verso le comunità del territorio in cui operiamo. Con Progetto Arca possiamo toccare con mano ogni giorno il valore del nostro impegno a sostenerli attraverso un costante relazione di valore che negli anni ha permesso di attivare progetti virtuosi in aiuto alle famiglie e alle persone in stato di grave povertà. È una storia che vogliamo andare avanti a raccontare attraverso fatti concreti, in linea con i valori del nostro brand”.