Incendio via Chiasserini, diossina in aumento, ma Arpa rassicura: “Normale processo, l’impatto resta basso”

Si sono attestate a 6.7 picogrammi per metrocubo/teq le concentrazioni di diossine e furani del secondo filtro prelevato dal campionatore installato nella zona dell’incendio di via Chiasserini, con un incremento rispetto al precedente campione prevedibile anche dai risultati dei monitoraggi puntuali effettuati nella stessa area. Lo fa sapere Arpa. “Si conferma comunque, come già evidenziato nella giornata di ieri, che i valori riscontrati consentono di classificare questo incendio tra quelli con impatto medio-basso rispetto ad eventi analoghi (come ad esempio Corteolona e Bruzzano)”, riferisce l’Agenzia. I tecnici attribuiscono l’innalzamento, rispetto ai valori rilevati sul primo filtro e diffusi ieri, a un insieme di concause. Innanzitutto, viene spiegato, man mano che i Vigili del Fuoco hanno proseguito con le operazioni di spegnimento dell’incendio raffreddandolo con l’acqua, la temperatura dell’incendio si è abbassata. Di conseguenza, il pennacchio più freddo, che in origine si alzava verso il cielo fino a quote rilevanti per poi disperdersi su grandi volumi, ricadeva più rapidamente al suolo e con una inevitabile minore diluizione delle sostante presenti, come già rilevato anche in occasione di altri incendi di lunga durata.
Inoltre, prosegue Arpa, occorre considerare che, nell’evoluzione degli incendi di tale natura, l’impatto complessivo può modificarsi in relazione alle possibili modifiche delle procedure operative imposte dalle quantità del materiale combusto, e dalle opportunità logistiche (accessibilità in sicurezza ai focolai, disposizioni di aree di manovra dei mezzi operativi, stoccaggio dei materiali combusti di risulta). In questo caso particolare, dopo la combustione della parte più superficiale dei rifiuti andati a fuoco nelle prime fasi dell’incendio, il materiale sottostante, composto da ammassi molto compressi di rifiuti misti, ha cominciato a produrre molto fumo a causa della scarsissima circolazione di ossigeno al suo interno. Non da ultimo, occorre tener presente la componente meteo: se nella fase iniziale dell’evento, infatti, le condizioni erano favorevoli all’innalzamento e alla dispersione della colonna di fumo in atmosfera, nei giorni successivi sono cambiate diminuendo la dispersione degli inquinanti. Questa mattina tecnici Arpa hanno constatato che i focolai sono stati completamente spenti. Le attività di monitoraggio proseguiranno precauzionalmente, presso la scuola via de castelli e la caserma dei carabinieri, in relazione ai valori riscontrati almeno fino al mattino di lunedì 22 ottobre.

IL SINDACO SALA: PUNIZIONI ESEMPLARI PER I RESPONSABILI – “Il tema è che lì i rifiuti non potevano essere stoccati e c’è il rischio che sia un incendio doloso. Quindi io spero che chi ha sbagliato venga punito in maniera esemplare e che si faccia di questo caso un esempio per dire che a Milano certe cose non si fanno. Quindi certamente bisogna pensare in primis alla salute dei cittadini ma bisogna colpire ‘durissimamente’ i responsabili di un fatto del genere”. Cosìn ieri  il sindaco Giuseppe Sala tornando sull’incendio di via Chiasserini anche a margine dell’assemblea generale di Assolombarda. “Il tema è soprattuto capire se incendio doloso e se stiamo parlando di un organizzazione che riguarda non solo Milano – aveva aggiunto. Sul tema rifiuti c’è certamente qualcosa che non va nel nostro Paese”.

ASSESSORE GRANELLI: ENTRO DOMANI STOP A DISPERSIONE FUMI – “Con un provvedimento di somma urgenza abbiamo coinvolto una società privata che da questa notte è al lavoro nelle attività di messa in sicurezza in modo che vigili del fuoco e Nuir possano levare dall’area dell’incendio il materiale che ancora potrebbe bruciare e provocare fumo”. Così l’assessore comunale all’Ambiente Marco Granelli al termine della conferenza stampa di ieri pomeriggio nel luogo dell’incendio di via Chiasserini. “Entro domani notte tutto tornerà alla normalità e non ci sarà più dispersione di fumi. – prosegue Granelli – A vista si può dire che il materiale andato bruciato è eterogeneo: c’è plastica, stracci, tessuti, legno, carta, qualche copertone e gommapiuma. Essendo materiale semicombusto sarà poi oggetto di analisi. Il fatto che le indagini di Arpa non si riferiscano solo alle diossine ma anche agli altri inquinanti tossici e che in questa prospettiva non ci siano stati problemi è confortante. Precauzionalmente consigliamo ancora ai cittadini di tenere le finestre chiuse e non svolgere attività all’aperto, almeno sino a sabato. Noi crediamo nell’attività della magistratura e delle forze dell’ordine – conclude Granelli – perchè deve essere chiaro il messaggio: a Milano non c’è spazio per l’illegalità, specie per chi lavora nel settore dei rifiuti.”

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