Scuolabus dirottato, dopo la paura “orgoglio” e richieste di riconoscimento per studenti e carabinieri “eroi”

Dopo la paura e il sollievo per quella che poteva essere una strage, il giorno dopo il dirottamento di uno scuolabus da parte dell’autista senegalese, Sy Ousseynou 46 anni, ora in arresto, si moltiplicano i ringraziamenti e le richieste di riconoscimenti per i carabinieri intervenuti e i giovani studenti che sono riusciti a liberarsi e lanciare l’allarme, favorendo poi il coraggioso intervento dei militari che sono riusciti a salvare i ragazzi e bloccare l’uomo. Cosa abbiano vissuto in quei momenti drammatici i 51 studenti a bordo del bus lo si capisce dalla telefonata con cui uno degli studenti, ha chiamato i carabinieri al numero 112 allertando i militari.

Il primo ‘riconoscimento’ è quello che gli stessi carabinieri tributano ai colleghi. E’ indirizzata ai “nostri Eroi” di Milano, infatti, la lettera dell’Arma dei Carabinieri dopo l’intervento con cui ieri i militari hanno bloccato l’autista del bus dirottato e dato alle fiamme con a bordo 51 bambini. “Nel giorno in cui nasce la primavera – si legge nella lettera pubblicata anche su Facebook -, festeggiamo cinquantuno bambini tornati a casa. Cinquantuno bambini, la primavera della vita. È stato tutto molto semplice, tutto come mille altre volte: una richiesta di soccorso, l’allerta della Centrale, l’intervento. È stato straordinario. Voi in pochi, di fronte a un autobus impazzito che vi speronava, a una minaccia terribile e mortale, alle fiamme che già divoravano le lamiere. Avete vinto. Nessuno si è fatto male, nemmeno chi di quell’orrore era stato l’artefice. Perché le vite si salvano tutte. Siete stati gli angeli della strada, i supereroi che volano fra i grattacieli proteggendo la metropoli, l’argine contro la follia. Noi in tanti, 110 mila, che di fronte a tanto abbiamo solo una parola. Grazie. Grazie per averci resi orgogliosi della nostra uniforme. Per aver ricordato chi sono i Carabinieri, che cosa fanno da più di due secoli. Sono quelli che corrono verso il pericolo laddove l’istinto umano è fuggirne. Quelli che vedono in ogni bambino un figlio, in ogni donna una sorella, in ogni anziano un genitore. Grazie perché domani sarete di nuovo sulla strada. Correndo alla prossima chiamata, pensando che in fondo non avete fatto che il vostro dovere”.

Se il ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolinea che quanto accaduto “poteva essere una tragedia, grazie a loro è stato un miracolo. Orgogliosi delle nostre Forze dell’Ordine”; sono in tanti a chiedere un pubblico encomio sia per i ragazzi che  per i carabinieri. “Proporrò al sindaco Sala che quest’anno l’Ambrogino d’Oro venga assegnato a Samir e agli altri ragazzi eroi che ieri a San Donato Milanese hanno avvertito i carabinieri e sventato una tragedia di immani proporzioni”, afferma Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia e coordinatrice regionale del movimento azzurro in Lombardia.  Così come richieste in questo senso arrivano da esponenti di altre forze politiche.

Il sindaco Sala si dice “ancora sconvolto” per l’accaduto e sottolinea come “Milano da sempre ha il cuore in mano, ma tutti devono sapere che ha anche la guardia alta e episodi come quello di ieri non saranno mai tollerati”.

Se l’intervento dei carabinieri e il coraggio degli studenti sono oggi richiamati da più parti, non manca la preoccupazione per come sia potuto accadere che un uomo con precedenti gravi come il 46enne arrestato potesse condurre un bus per di più con a bordo una scolaresca. “È inammissibile, inaccettabile, intollerabile – dice Gelmini – che il personale adibito ai servizi pubblici, in particolare tutti coloro che hanno a che fare con i nostri figli, non sia preventivamente sottoposto ad uno screening approfondito”. In questo senso, il Pd in Regione ha presentato un risoluzione urgente per invitare la Regione a “sollecitare il Governo affinché le autorità preposte siano tenute a trasferire queste importanti informazioni alle compagnie di trasporto pubbliche e private. È evidente che se l’azienda, in questo caso Autoguidovie, avesse saputo dei precedenti di Osseynou Sy, avrebbe dovuto prendere le opportune decisioni in merito”.