Corso Buenos Aires, da Confesercenti al comitato cittadini Baires-Venezia il fronte del “sì”alla ciclabile

Tornano le attività commerciali e torna il 'traffico alla milanese', con le prime code di auto. Succede in particolare all'imbocco di corso Buenos Aires dove nel pomeriggio la viabilità appare più complicata. Il 'nodo' critico, in particolare, è per chi proviene da porta Venezia, verso Loreto. Nel primo tratto, dove è stata tracciata la ciclabile per favorire gli spostamenti sulle due ruote, si sono formati incolonnamenti, con la polizia locale sul posto a cercare di gestire l'afflusso di auto (Foto Mianews)

“Il dibattito sulla pista ciclabile in Baires è diventato di natura ideologica. Penso che se i commercianti che si lamentano andassero a vedere le best practice di quello che avviene in giro per il mondo si renderebbe conto che ciclabilità, oltre a sostenere una modalità meno inquinante di trasporto, porta anche vantaggi commerciali”. Così Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, che spiega: “La pista ciclabile in corso Buenos Aires è importante perché permette di attrarre su quell’asse anche altre utenze e non solo il traffico automobilistico. E’ diventata una strada più attrattiva per i pedoni, per le famiglie e per chi vuole usare un mezzo non inquinante. In ogni caso mi sembra che in Italia si stiano scoprendo con anni di ritardo modalità ormai più che consolidate in tutte le città del mondo. Oggi a distanza di anni scopriamo l’importanza delle piste ciclabili e, ahimé, facciamo anche polemica su cose di una grandissima banalità”.

“La pista ciclabile è regolare e noi andiamo avanti confrontandoci e discutendo. Si usa la politica e l’amministrazione, non le aule dei tribunali. L’iniziativa di De Corato è molto grave, è un assessore regionale anche se ora dice che l’esposto lo ha fatto come esponente politico e la giunta regionale ne ha preso le distanze”. Così l’assessore alla Mobilità Marco Granelli commenta l’esposto dell’assessore regionale Riccardo De Corato in merito alla ciclabile realizzata nell’asse San Babila – Sesto San Giovanni. Per quanto riguarda eventuali modifiche al tratto da realizzare in viale Monza che prevede la pista posizionata in centro alla carreggiata, Granelli ha detto che su quello “stiamo vedendo, stiamo lavorando ancora al progetto perché vogliamo utilizzare appieno anche le nuove opportunità che il Decreto 34 ha dato modificando il Codice della Strada. Il decreto è proprio in questi giorni in fase di conversione in legge alla Camera e ci sono diversi emendamenti. Quindi è necessario aspettare la conversione in legge per poter utilizzare al massimo tutti gli elementi che la norma di cambiamento del Codice della Strada ci darà: avremmo bisogno di un affinamento progettuale al termine del percorso di conversione in legge”.

“I negozianti non sono contrari alla pista ciclabile in corso Buenos Aires”. Così il presidente del comitato cittadino Venezia – Buenos Aires, Paolo Uguccioni, in passato presidente di Ascobaires e commerciante del corso, durante l’incontro tenutosi all’hotel Galles di piazza Lima dove i rappresentanti della categorie interessate hanno dibattuto sulla situazione della ciclabilità del corso. All’incontro erano presenti anche il vicepresidente di Atr- Associazione Turismo e Ricettività, Filippo Seccamani Mazzoli, e rappresentanti di Fiab Ciclobby.
“I pedoni e le biciclette sono il futuro – ha detto Uguccioni che nei giorni scorsi aveva diffuso una lettera aperta a difesa della discussa ciclabile che da San Babila attraversa corso Venezia e Buenos Aires -. Però il progetto dev’essere migliorato: la pista dev’essere dritta, devono essere rimossi tutti i parcheggi delle automobili, bisogna aumentare le rastrelliere prevedendo strutture particolari che possono essere usate anche dai motociclisti, successivamente allargare i marciapiedi, aggiungere semafori pedonali e ripensare al verde. Infine chiediamo maggiori interventi da parte della polizia locale con sanzioni dure. Lungo tutto il corso ci sono eccessi di velocità e inversioni di marcia pericolosissime”.
All’incontro ha preso parte anche l’assessore all’urbanistica Piefrancesco Maran: “Il fatto che ci siano conflitti quando si lavora sulla mobilità è fisiologico. Oggi possiamo dire che il centro di Milano si è allargato rispetto alla cerchia dei Navigli. Corso Buenos Aires deve attrezzarsi per essere sempre più pedonale e sempre meno una via di flusso – ha spiegato -. Lungo corso Buenos Aires andando verso fuori si perde il passeggio per questo bisogna lavorare su piazzale Loreto. Oggi l’utilizzo del trasporto pubblico è a un quinto e le biciclette sono quadruplicate. Quello che stiamo attuando è un cantiere in continua evoluzione. Nella seconda metà del 2020 puntiamo ad allargare i marciapiedi e aggiungere il verde”.
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