Ospedale in Fiera, verso l’attivazione di 90 posti letto: “Prima derisi, ora struttura necessaria” [videonews]

Gli spazi del nuovo ospedale

“Ci vengono richiesti altri posti letto. Speriamo di aprire ulteriore moduli grazie ad altri ospedali che si devono aggiungere al nostro pool di medici infermieri. Puntiamo di aprire un ulteriore modulo di 14 posti per l’inizio della settimana prossima per arrivare a circa 74 posti letto. Poi aprirne uno ulteriore verso la fine della settimana prossima per arrivare a circa 90 posti letto. Abbiamo ogni giorno chiamate di pazienti intubati in terapie non intensive da altri ospedali”: lo ha spiegato Nicola Bottino, medico specializzato e responsabile di uno dei moduli del Padiglione Milano Fiera nel corso della conferenza stampa per illustrare l’attività della struttura. “Già oggi avremo più di 150 posti letto disponibili, ma la terapia intensiva non è fatta solo di letti, è fatta soprattutto di medici e infermieri. Per capire, il Policlinico gestiva 12 posti letto di intensiva nel momento più complicato”, ha aggiunto Nino Stocchetti, direttore dell’Ospedale Fiera Milano. Al momento – è stato riferito sono “57 i malati ricoverati”, mentre “dall’inizio della seconda ondata i deceduti in terapia intensiva sono stati 4”.

Quanto alle polemiche che la scorsa primavera hanno accompagnato la realizzazione della struttura: “Siamo stati rimproverati perché la fiera non si riempiva – ha detto -. Ci hanno chiamato scialuppa di salvataggio, diga o estintore. In primavera ci hanno presi poco sul serio perché il Padiglione non era più necessario. Io ero contento perché voleva dire che le cose stavano migliorando. Noi non abbiamo smantellato la Fiera, non siamo caduti in polemiche. Il Policlinico ha aperto una terapia intensiva in più. Quando è entrata la seconda ondata, si è capito subito che bisognava riaprire”.

Il direttore dell’Ospedale Fiera Milano, è tornato anche sul tema del reperimento del personale medico per la struttura. “Mi fa arrabbiare sentire che si dica che vengono deportati i medici qui in Ospedale Fiera. È un’idea sciocca”, ha affermato Stocchetti. “Qualcuno diceva che i medici venivano deportati. Tutti quelli che lavorano con me si sono offerti volontari. La lista dei medici che vorrebbero venire qui è molto lunga”, ha aggiunto Stocchetti precisando che per quanto riguarda il reclutamento del personale, “è ovvio che in qualche modo rafforziamo una struttura e ne indeboliamo un’altra. La nostra strategia non è depauperare le risorse, la coperta è corta ma facciamo in modo che la sottrazione sia minimizzata. Ci si arrangia, si fa come si può”.
E proprio parlando della disponibilità mostrata da medici e infermieri, Stocchetti ha riferito che ad esempio “l’ospedale di Lodi, più colpito nella prima ondata, sta restituendo con molta generosità gli aiuti che ha ricevuto. Qui giusto ieri sono arrivati tre medici di Lodi. Tra cui c’è la dottoressa Annalisa Malara, che ha scoperto il Covid in Italia ed è stata fatta cavaliere della Repubblica”. “Per me questo – ha affermato – è motivo di grande gratitudine che questi colleghi siano venuti qui”.