Il consiglio comunale conferisce la cittadinanza onoraria a Patrick Zaky

L'opera esposta sulla facciata di palazzo Marino (Foto Mianews)

Il consiglio Comunale, riunito in videoconferenza, ha conferito ieri sera  la cittadinanza onoraria della città a Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, difensore dei diritti umani, detenuto nelle carceri del Cairo dallo scorso febbraio. La proposta di delibera consiliare è stata avanzata dai consiglieri comunali del Pd Alessandro Giungi e Angelo Turco. “Sono molto felice che il consiglio comunale abbia conferito la cittadinanza onoraria milanese a Patrick Zaki in quanto sono convinto che questo provvedimento possa aiutare la campagna per la sua liberazione e che possa far comprendere a Patrick Zaki come la mobilitazione in suo favore in Italia continui”, ha spiegato Giungi. Per il consigliere Angelo Turco si tratta di “un chiaro segnale di vicinanza che la nostra città vuole mandare a Patrick, attivista per i diritti e ricercatore all’Università di Bologna, che da ormai dieci mesi è rinchiuso nelle carceri egiziane per le sue idee. Milano, come sempre, fa la sua parte. Ora esigiamo un’azione forte da parte del Governo. Patrick non può più essere lasciato solo”. “È stata stata una scelta politica per dare un forte segnale di vicinanza a Zaky e alla sua famiglia, – commenta il capogruppo del Pd Filippo Barberis – per tenere alta l’attenzione pubblica su una vicenda insopportabile, che deve trovare una soluzione positiva per rispetto di Zaki, del nostro Paese e di chiunque si batta per la difesa dei diritti umani”.

“Ieri il Consiglio comunale di Milano ha votato all’unanimità l’attribuzione della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. È un gesto che sottolinea la vicinanza della nostra città a questo giovane ricercatore incarcerato in Egitto e anche a tutti coloro che si battono a favore dei diritti umani”. Così il sindaco Giuseppe Sala in un post.
“Relativamente a Giulio Regeni – aggiunge il sindaco -, ciò che emerge delle inchieste della Procura di Roma testimonia l’inqualificabile trattamento e le terribili torture che hanno portato alla sua morte nelle carceri egiziane. Pur portando genuino rispetto e senso di amicizia per il popolo egiziano e in particolare per la grande comunità egiziana che vive a Milano, crediamo che non sia più accettabile il non ottenere la giusta verità da parte dell’attuale Governo egiziano. Per questo appoggiamo la richiesta della famiglia di Giulio di ritirare l’ambasciatore italiano dal Cairo”.