Da Rasia affondo sul tema sicurezza: “Tante idee, investire su polizia locale anche coinvolgendo immigrati”

“Ogni volta che c’è un omicidio o una violenza su una persona il concetto di sicurezza torna alla ribalta. Per poi essere di nuovo derubricato. Abbiamo tante idee e il tema è molto complesso, impossibile da risolvere sui social. Però, un assaggio vorrei darvelo”. Roberto Rasia Dal Polo torna con un post a formulare proposte per Milano. Il candidato ‘in pectore’ del centrodestra, almeno finora l’unica personalità che si è esposta dando la propria disponibilità come candidato per palazzo Marino, sfidante del sindaco Giuseppe Sala (con l’apprezzamento del leader della Lega Matteo Salvini per le sue parole), dopo il tema economico affronta con un post quello della sicurezza e propone nuovi ‘slogan’ per la campagna elettorale: dopo #Milanoattrattiva, ora #Milanochiama. Sulla sicurezza, nello specifico, argomenta Rasia, il discorso “andrebbe a mio umile avviso analizzato su due piani ben distinti, ma fortemente complementari: 1. il piano delle istituzioni; 2. il piano dei cittadini”.
“Si sa che in termini di sicurezza, le deleghe del Sindaco e della Giunta non sono tantissime, però ci sono e si possono ottimizzare, cercando di migliorare la situazione. Fra le tante idee, penso alla Polizia Municipale, troppo spesso oggi vissuta come arma punitiva del Comune per fare cassa. La Polizia Municipale è un organo straordinario, su cui bisognerebbe investire (perché non utilizzare questo tema per attrarre capitali del Recovery Fund?), in termini di immagine, prestigio, soddisfazione economica e formazione.
L’agente della Polizia Municipale – aggiunge dovrebbe essere l’amico dei cittadini, non quello di fronte a cui si sbuffa quando ci ferma per strada. Formazione è la parola chiave, deve diventare un corpo di cui si è tutti orgogliosi, capace di attrarre ragazzi giovani volenterosi di fare una bella carriera, ben pagata e stimata.
Con tanti cittadini regolari immigrati che stentano a parlare l’italiano sarebbe bellissimo anche riuscire a essere realisticamente inclusivi e consentire a immigrati regolari di aggiungere competenze linguistiche alla Polizia Municipale che potrebbe, così, comunicare meglio con i cittadini che non parlano l’italiano. Si crea lavoro e si diventa inclusivi davvero, non solo a parole”.

Rasia, sul secondo punto, afferma invece nel post: “Pochi giorni fa ho assistito a una scenetta che la dice lunga: un ragazzo giovane con il cane al guinzaglio si è trovato nella situazione in cui dover tirare sù gli escrementi del proprio cane in mezzo a un attraversamento pedonale di una via minore.
Si è guardato intorno per vedere se qualcuno lo guardava, e se ne è andato lasciando gli escrementi lì. Dopo pochi secondi la sua ragazza, che era poco più avanti lo ha costretto a tornare indietro e raccogliere gli escrementi.
È chiara la differenza no? Siamo tutti noi cittadini che possiamo fare la differenza e basta così poco.
Se tutti davvero lo facessimo, Milano tornerebbe a un decoro e a una sicurezza straordinari, da prima città europea, altro che capitali del nord! Il problema è che c’è bisogno dell’aiuto di tutti, dell’amore di tutti verso la nostra Milano. Senza eccezioni. Istituzioni e Cittadini.
Questo non è di destra o di sinistra, è semplice buon senso, è puro amore per la propria città”, conclude.