Zona gialla, torna la pausa pranzo ai tavoli, ma c’è ancora chi rimane chiuso. Confesercenti: “Primo bilancio positivo, ma servono più controlli contro gli assembramenti”

Pausa pranzo ai tavoli dei bar in centro (Foto Mianews)

Con la zona gialla, in centro, torna la pausa pranzo al tavolo e molti locali riaprono. Con il cambio di colore della regione Lombardia, in centro a Milano, in molti sono tornati a consumare il pasto ai tavolini di locali, ristoranti e bar. Ma non tutti i locali, anche in centro, hanno scelto di alzare le saracinesche preferendo prendersi alcuni giorni per “valutare l’evoluzione della situazione”, come il Bar Marino di via Marino, storico bar affianco alla sede del Comune di Milano.
“Stiamo attendendo di capire cosa succederà nei prossimi giorni – spiega il titolare, Riccardo Cozzoli -. Con la Scala chiusa, l’assenza dei turisti, gli eventi che non ci sono e lo smart working qui in centro stiamo soffrendo. È inutile acquistare materie prime per poi doverle buttare in caso di ritorno a zona arancione”.
Un altro problema per il bar è l’affitto: “Il comune di Milano ci chiede il 100%, ma noi stiamo lavorando al 10% rispetto al 2019, per noi è impossibile pagare – sottolinea Cozzoli -. Saremo costretti a licenziare i nostri dipendenti”.
Secondo Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano, comunque, “il bilancio di oggi è positivo, molte persone hanno scelto di trascorrere la loro pausa pranzo all’interno dei locali, siamo soddisfatti”.

“Non possiamo permetterci decisioni affrettate, dovute a foto di assembramenti, che possano riportare la chiusura di locali, bar e ristoranti. Per questo scriveremo al Prefetto Renato Saccone chiedendo maggiori controlli nelle vie dello shopping”. Lo ha annunciato il presidente di Confesercenti Milano Andrea Painini che, dopo un avvio promettente nel primo giorno di zona gialla, teme il rischio di nuove ‘strette’ sui locali, mentre le attività, in particolare della ristorazione, sono tornate da oggi a vedere i primi clienti. Painini auspica anche: “Il regolamento a semafori che prevede le zone rosse, arancioni e gialle non venga più usato a favore di protocolli sanitari importanti. La vigilanza servirà per regolamentare il deflusso dei pedoni. Non dobbiamo rimetterci noi a causa di questioni che non ci competono” ha concluso dopo le immagini circolate ieri su alcune situazione di assembramento in città.