#MilanoSound: la musica raccontata da ilmohicano.it

Su Mianews, ogni settimana, uno speciale dedicato alla musica a cura  della testata giornalistica online ilmohicano.it per raccontare la scena milanese e nazionale di ‘big’ e musicisti ‘in rampa di lancio’ e per esplorare cosa si muove nel “sound di Milano”.

Pacifico si racconta: “Rapito dalla scrittura”

Ho scoperto un po’ tardi, a 38 anni, improvvisamente, che potevo scrivere ed è stata una affascinazione, è stato un rapimento. Era come una cosa che avevo dentro, che in qualche modo avevo trascurato. Prima erano semplicemente canzoni, poi, via via, sono diventati piccoli monologhi, poi libri. Quando poi ritorni alla canzone mi ritrovai con l’obbligo della sintesi”. E proprio con ‘Gli anni davanti’ Pacifico (Gino De Crescenzo) fa una sintesi di quello che potrebbe essere, in futuro, il rapporto tra genitori e figli in tempi di influencer.
Pacifico, che ha scritto la colonna sonora del film ‘Genitori Vs. Influencer’ di Michela Andreozzi, in onda il 4 aprile su Sky Cinema Uno alle 21,15, vive da tempo in Francia ed è da pochi anni diventato papà: “vedo che mio figlio e i ragazzini che circolano per casa hanno una fascinazione per gli youtuber. Quello che vedo io -osserva- sono gli stessi meccanismi di una volta ma con metodi e mezzi diversi. Mi interessa capire un po’ di più quel mondo. Io -spiega- provo a parlare con mio figlio di cose consapevoli ma mi accorgo che comincio ad avere su di lui meno influenza. Sono un genitore di una certa età, ho pensieri coscienti -sottolinea- ma sento anche la fragilità, perché l’orizzonte si rannuvola. Non so cosa trasmetto a mio figlio ma cerco un ambito di condivisione più ampio possibile”.
Tornando a ‘Genitori Vs. Influencer’ “non avevo visto nessuna immagine del film e ho lavorato esclusivamente sulla sceneggiatura che era molto dettagliata. Michela aveva idee molto chiare, mi ha dato un paio di indicazioni e ho pensato che, anche se distanti, avrei potuto fare qualcosa nel mio studio”. Il brano portante della colonna sonora, spiega “invita a guardare con consapevolezza alle difficoltà ma anche alle possibilità che ci porteranno i prossimi anni”.
Un brano, quindi, estremamente attuale visti i tempi che stiamo vivendo: “Molte canzoni scritte tre anni fa -sottolinea- sembrano scritte in questo momento perché forse le canzoni descrivono spesso delle fragilità, delle precarietà dando la possibilità di confrontarci nel momento in cui siamo esposti. Questa canzone, nello specifico però -spiega- è stata scritta proprio un paio di mesi fa e ha quindi la consapevolezza di come in un attimo tante certezze possono essere messe in discussione ma anche il fatto che occorre mettere la testa fuori, andare avanti”.
“Gli anni davanti -prosegue Pacifico ricordando il titolo del brano- voglio credere che ci ricorderemo del covid come ci ricordiamo della spagnola. Non posso dire di essere ottimista perché qualche colpo me lo porto via psicologicamente, come tutti, ma in questo momento -conclude- sento che ho la smania di riappropriarmi di quello che avevo un anno fa”.

‘Brodo’: una fiaba di legno di Davide Calvaresi per I Canarie

Una piccola fiaba di legno, dai colori caldi: è il video di ‘Brodo’ il secondo singolo di Canarie estratto da ‘Immaginari’. La nuova clip, ideata e girata da Davide Calvaresi, ha per protagonisti burattini di legno animati intenti a cantare in macchina il perfetto ritornello da viaggio. Manca solo il vento tra i capelli, che le marionette non hanno. Per il resto, le trame di synth, chitarre e cori disegnano una canzone che fin dalle prime note sa di primavera, da assaporare con i finestrini rigorosamente abbassati.
Davide Calvaresi, artista e coreografo di Offida (AP), dirige e anima la compagnia creando dispositivi visivi. Nel 2019 vince il prestigioso Globo d’Oro come miglior cortometraggio con ‘Olmo’, storia poetica dedicata a un burattino di legno, lo stesso che nel video veste i panni di un musicista della band. “Tutto è nato in falegnameria –  racconta a proposito della genesi della clip – ho tirato fuori alcuni dei burattini di legno che ho costruito e ho iniziato a muoverli. Tutto il resto è venuto spontaneamente, perché quando ti metti a parlare con un pezzo di legno questo ti dice di cosa ha bisogno e perché. Il video è arrivato così: un brodino caldo per questi tempi freddi”.
Dal profumo amaro e nostalgico di una storia probabilmente arrivata al capolinea, il nuovo singolo di Canarie ha la consistenza scivolosa di un brodo sorseggiato ormai per troppo tempo, in cui la noia schiaccia i sentimenti. Tra i due protagonisti sembra essere tutto finito. La nebbia si è impadronita della luce e dei loro sentimenti. È penetrata dentro casa come un incenso indiano. Un gas pronto a eliminare i loro corpi quasi estranei. Eppure, in questo rapporto lacerato, dove neanche le scorie sembrano avere un briciolo di energia, appaiono dal nulla due labbra di corallo dentro una sfera di cristallo. Come un oracolo, rivelano che a volte l’amore non è altro che chiedersi cosa mangiare finché il cuore si muove. Meglio allora smettere di farsi domande e continuare a stare insieme. Fermi a fissare le ragnatele, spolverare gli universi e non specchiarsi per scoprirsi diversi. Il dado è tratto, ma la minestra è pronta.
‘Brodo’ è il secondo tassello del ricco puzzle di ‘Immaginari’, il nuovo disco in uscita con Porto Records in due parti: la prima il 16 aprile e la seconda in autunno. Una variegata composizione sonora in cui il protagonista assoluto è l’amore, prima e forse ultima destinazione di una mappa più ampia disegnata per esplorare universali dubbi e paure umane.
Canarie sono Paola Mirabella e Andrea Pulcini, con Emanuele Triglia al basso e Francesco Aprili alla batteria.

Miriam Masala e il destino degli artisti

‘Vale la pena’ è il nuovo singolo di Miriam Masala, nato, spiega l’artista “dal bisogno di sfogare un sentimento di sconforto mio e della mia soulmate artistica Joe Foresta, un pomeriggio nella cameretta studio di una casa in cui non viviamo più. Anche quel sentimento non ci appartiene più -sottolinea- perché proprio con questo brano lo abbiamo esorcizzato. È stato custodito nei nostri cassetti per un po’ di tempo e proprio in questo momento particolare della vita dove ritorna lo sconforto abbiamo deciso di tirarla fuori e lasciare che chi la ascolta possa scacciare via i pensieri negativi come noi abbiamo fatto la prima volta che l’abbiamo suonata. Vale la pena è un brano da ascoltare in cameretta con le cuffie e lasciarsi semplicemente andare”.
“Vale la pena pensare di valere qualcosa -prosegue Miriam Masala- e se per farlo si deve bussare a mille porte busseremo a mille e una, col destino, stretto nelle mani, racchiuso in tre minuti di canzone. Questa è la vita degli artisti: attese, lacrime, speranze, fame”.
Il videoclip del brano diretto da Joe Foresta e prodotto da Lova Lova, è un viaggio all’interno di se stessi, guardando e affrontando il proprio io. Si divide in due Miriam, una Miriam riflessiva e cosciente di tutto ciò che le gira attorno, una Miriam più ‘temeraria’ e lottatrice per ottenere ciò che desidera.  Il video si svolge all’interno di un ambiente buio, circondato da mille luci, che potrebbero essere le tanto bramate luci della ribalta, ma in realtà è il nostro interno, con il nostro palcoscenico privato dove decidiamo come e quando far vedere chi siamo davvero. A tratti si vivono dei flashback con Foresta, amico e autore con il quale Miriam scrive a ‘due cuori’.

Ricky Ferranti: la Natura parla agli uomini

‘Non farmi la guerra’ è il nuovo singolo di Ricky Ferranti. L’artista piacentino gioca con le immagini: si immedesima nei panni della Natura mentre parla all’umanità. ‘Non farmi la guerra’ è la Natura che apre gli occhi all’uomo. “In questa canzone -spiega l’artista- ho immaginato cosa potrebbe dire la ‘natura’ all’essere umano se potesse parlare attraverso una canzone. Parlando di natura ho subito pensato all’Africa e ad elementi percussivi che potessero creare un tappeto ritmico. Ho usato una parte corale realizzata da un mio amico del Camerun, Martin Enobo, che canta un proverbio Swahili che tradotto recita: ‘Il sangue è più pesante dell’acqua’. Il senso sarebbe che le cose che richiedono più sacrifici sono quelle che rimangono più a lungo. Mi sembrava molto adatto per descrivere il rapporto attuale uomo-natura. Quando l’ho letto ho pensato subito, ad esempio, ai semplici depuratori industriali che sicuramente richiedono un sacrificio economico per l’impresa ma sul lungo termine possono dare benefici duraturi a tutti. Nel canzone cerco di sottolineare anche il fatto che una guerra uomo-natura è persa in partenza. La natura -conclude- esiste da sempre e anche quando sembra in pericolo, in realtà non la è. È l’essere umano ad essere in pericolo”.