#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

Cartoon e ironia contro le discriminazione nei confronti delle donne musulmane

Ogni giorno nelle città italiane donne e ragazze musulmane subiscono pesanti discriminazioni per aver scelto di indossare il velo: a loro si rivolge la campagna “Look beyond prejudice” promossa dalla Fondazione L’Albero della Vita, all’interno del progetto europeo contro l’islamofobia “MEET – More Equal Europe Together. Preventing Islamophobia against women & girls”, di cui è coordinatrice. Una campagna di sensibilizzazione con un video cartoon che racconta la quotidianità di una ragazza musulmana nella metropolitana di una qualsiasi città europea, costretta a subire sguardi e parole giudicanti e di come sceglie di reagire con ironia e il sorriso. Testimonial e creatrice delle illustrazioni del video è Takoua Ben Mohamed, graphic journalist e illustratrice che con il fumetto e l’ironia ha scelto parlare di integrazione e dialogo tra culture. “Troppo spesso si pensa che la donna musulmana sia costretta a portare il velo dalla società o da una famiglia patriarcale: questa immagine non mi ha mai rappresentato perché io ho scelto di indossare l’hijab e, come me, moltissime ragazze” racconta Takoua. “Essere testimonial di questa campagna significa dare il mio contributo contro l’islamofobia femminile utilizzando un linguaggio nuovo”.
Antonio Bancora, responsabile dei progetti internazionali della Fondazione L’Albero della Vita: “L’Albero della Vita lavora affinché nessuna bambina e nessuna ragazza conosca sulla sua pelle la vergognosa esperienza della discriminazione. All’interno del progetto MEET, la Fondazione chiama e supporta i giovani a diventare protagonisti del cambiamento e prevenire l’islamofobia verso le donne e le ragazze”.
In Italia il 4% della popolazione è di fede musulmana: circa 2 milioni e mezzo di persone di cui la metà con cittadinanza italiana; il 65% dei musulmani italiani dichiara di aver subito violenza o discriminazione (fonte: Vox Diritti – Osservatorio italiano sui diritti). La Rete Europea Contro il Razzismo rileva che le donne e le ragazze musulmane sono vittime di una discriminazione multipla, sulla base del genere e della religione, che si traduce in aggressioni verbali in pubblico, hate speech sui social media ed esclusione sociale, con difficoltà di accesso al mercato del lavoro e a corsi di formazione. In questo contesto nasce il progetto MEET, il cui obiettivo è prevenire episodi di islamofobia nei confronti di ragazze e donne musulmane attraverso la creazione di osservatori locali che hanno il compito di monitorare episodi di razzismo e proporre piani di azione alle autorità locali; advocacy verso le istituzioni europee; laboratori di videomaking ed educazione al dibattito per creare un gruppo di ragazzi e ragazze impegnati nella costruzione di una società senza discriminazioni. Nei 6 paesi coinvolti i giovani sono stati stimolati a riflettere sugli stereotipi che riguardano le donne e le ragazze musulmane e ideare video di contro-narrazione su tematiche legate all’islamofobia. Gli episodi realizzati costituiscono una web-serie europea.

COOPI sostiene le famiglie in difficoltà a Milano

Sono 180 le famiglie milanesi che COOPI, ong che dal 1965 si occupa di contrasto alla povertà in Italia e in 31 paesi, sostiene con la consegna mensile di una borsa di cibo contenente latte, olio, pasta, salumi, frutta, verdura. Circa 1000 persone che con lo scoppio della pandemia da Covid-19 si sono trovate ad affrontare una grossa crisi socioeconomica.
Il numero di richieste è in continua crescita e, per cercare di far fronte alle esigenze di tutti, COOPI lancia una raccolta fondi per estendere il proprio sostegno ad altre 250 famiglie.

Un premio all’Elefante blu che spiega le malattie ai bambini

“Con la giusta dose di leggerezza e profondità, il racconto di Emanuela Nava e le illustrazioni di Giulia Orecchia accompagnano piccini e genitori in un percorso di riflessione e condivisione sull’impatto delle malattie metaboliche, aiutandoli a gestire emozioni e paure”: questa la motivazione con cui la bella favola “L’elefante Blu”, edita da Carthusia e promossa da AISMME (Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie), ha ottenuto un premio speciale nell’ambito del Premio letterario “Angelo Zanibelli – La parola che cura”, promosso da Sanofi dal 2013 per valorizzare la narrazione come strumento sociale e terapeutico.
Il libro, inserito nella collana “Storie al quadrato” che raccoglie racconti capaci di parlare di argomenti importanti e difficili con parole leggere, è rivolto ai bambini dai 3 anni in su per raccontare l’avventura di chi soffre o vive accanto a chi ha una malattia metabolica ereditaria.
“Blu è un elefantino unico. Perché è tutto blu, perché si stanca a correre a perdifiato e perché si fa male se mangia gli arbusti spinosi che mangiano gli altri. Lui può nutrirsi solo di cose delicate come fiori e germogli, e questo a volte lo rende un po’ triste e arrabbiato. Ma un incontro speciale gli farà scoprire degli ingredienti segreti che gli cambieranno la vita… Una storia pensata per aiutare i bambini a scoprire l’importanza della gioia e dell’allegria per trovare sapori sempre nuovi nella loro vita”.
Con un’incidenza in Italia di un bambino ogni 500 nati, le Malattie Metaboliche Ereditarie sono causate dall’assenza o carenza di uno degli enzimi intracellulari deputati alla produzione di energia nell’organismo. Se ne conoscono 500 tipi e si manifestano in forme neonatali a rapida evoluzione, con sviluppo di gravi handicap neurologici irreversibili, o forme a lenta progressione dove la sintomatologia insorge in età successive con comparsa di ritardo dello sviluppo neuromotorio con ritardo nella deambulazione autonoma e nello sviluppo del linguaggio, rifiuto dell’alimentazione, segni di insufficienza del midollo osseo e altre complicazioni importanti.

Un kit d’asporto per una cena ‘senza pregiudizi’

Un kit d’asporto di piatti dal mondo per una cena senza pregiudizi e senza frontiere: è l’idea del Centro Parco Ex Dogana (Parco del Ticino, località Tornavento in provincia di Varese) a sostegno dell’associazione “Il razzismo è una brutta storia”, impegnata nel contrastare le discriminazioni attraverso iniziative culturali e progetti educativi:
“In Italia e in tutto il mondo episodi di violenza e discriminazione colpiscono sistematicamente le popolazioni migranti e le minoranze etniche, così come in generale la diversità” spiegano gli ideatori. “Abbiamo deciso di abbracciare il movimento #bakersagainstracism che su scala internazionale convoca il mondo della gastronomia contro il razzismo. Cibo è cultura, gli alimenti rappresentano i popoli e sono la loro merce di scambio ma tante volte ci siamo deliziati con un sushi, un falafel, un kebab o con altro cibo etnico salvo poi infastidirci quando i profumi di questi cibi provengono dall’appartamento del nostro vicino. La gastronomia è un atto politico, da anni come cooperativa e come soci ci dedichiamo all’attivismo e abbiamo deciso che in un momento di grande torpore e sconforto doveva nascere una risposta attiva”.
La scatola, che serve 2 persone per cena (o 4 per l’aperitivo), costa 40 euro e contiene specialità e sapori di tutto il mondo: Empanadas di carne dall’Argentina, Bao ai funghi Shitake dalla Cina, Gỏi cuốn verdure e fragole dal Vietnam, Wat di manzo alle spezie Berberè e injera dall’Etiopia, Crackers di Za’atar e Baba Ganoush dal Medioriente; e al termine 3 dolci: Ponteduro de palomitas dal Messico, Kheer al cardamomo dall’India, Qata dalla Georgia.
Ordini per telefono (0331-1818245) e ritiro presso la bottega del Centro Parco.