Nuovo volto per piazzale Loreto, presentato il masterplan vincitore del bando Reinventing Cities

Diecimila metri quadrati di spazio pubblico ciclo-pedonale, 500 nuovi alberi, rampe e ascensori che collegheranno i tre livelli su cui si svilupperà piazzale Loreto. Sono le caratteristiche principali del progetto per la riqualificazione di piazzale Loreto, ‘LOC’, Loreto Open community, vincitore della seconda edizione di Reinventing cities, il bando internazionale indetto dal Comune insieme a C40 che prevede l’alienazione o la costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana in chiave sostenibile.
L’obiettivo è realizzare il progetto entro il 2026, in occasione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, e trasformare il più caotico snodo di traffico della città in una grande agorà verde, anello di congiunzione tra corso Buenos Aires e via Padova.
Il masterplan è stato presentato da un team multidisciplinare con capofila Ceetrus Nhood e realizzato grazie al contributo plurale di Arcadis Italia, Metrogramma Milano (coordinatore del Design Team), Mobility In Chain, Studio Andrea Caputo, LAND, Temporiuso e Squadrati.
LOC ambisce a trasformare piazzale Loreto da non-luogo a spazio aperto, inclusivo e sostenibile connesso con i quartieri che si affacciano su tutti i suoi lati. Partendo da una revisione strategica della viabilità, che garantirà comunque una capacità analoga a quella del nodo esistente, il masterplan restituirà alla città 24.000 mq di spazio pubblico pedonale, di cui oltre 12.000 nella piazza (69% dell’area), a fronte dei 2.484 mq utilizzabili oggi, e il restante distribuito tra via Padova e via Porpora.
Il masterplan di LOC prevede la realizzazione di una grande agorà verde dove i gradoni, i percorsi ciclopedonali, gli elementi d’acqua e le nuove costruzioni delineano un nuovo punto di riferimento per il paesaggio urbano milanese. L’area si riconfigurerà come organismo architettonico aperto destinato alla vita di comunità, con un piano ribassato e ipogeo che sarà la vera piazza anfiteatro, flessibile e adattabile a diversi usi temporanei pubblici come concerti, manifestazioni, mercati, attività sportive e occasioni di aggregazione. Si prevede uno sviluppo dello spazio pubblico su tre livelli, per un totale del 69% della superficie: oltre alla piazza a raso già citata, si svilupperanno sulle aree a cielo aperto ottenute con l’apertura del mezzanino della metropolitana e sulle terrazze verdi dei tetti di tre nuovi edifici destinati ad attività commerciali, svago e uffici. Saranno presenti, oltre a giochi d’acqua, colonnine di ricarica elettrica, rastrelliere e stazioni di bike sharing.
Il traffico verrà posto ai margini della piazza per favorire gli spostamenti ciclabili e pedonali all’interno dell’area e la penetrazione tra i diversi assi stradali.

“In questi 5 anni ho imparato che la complessità di questi tempi che stiamo vivendo ci deve portare a dire che non esiste una grande mossa che cambia la città, non esiste una grande idea di trasformazione urbanistica, ma le città devono essere cambiate attraverso una visione e una strategia diffusa di intervento. Più che una strategia giusta in sé serve la coerenza”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, questo pomeriggio nel corso della presentazione del progetto vincitore di Reinventing Cities per la rigenerazione di piazzale Loreto.
“Se si crede che la città in quindici minuti non sia uno slogan, ma qualcosa di vero, devi fare interventi come questo. Credo che serva la modestia di pensare che il successo di una città deriva da una azione molto aperta, di un’azione dei tanti. Bisogna essere capaci di ascoltare opinioni, coinvolgere e avere la capacità di attivare energie.
Io non dico che le città nel mondo si siano appianate o avvicinate ma rimane il fatto che più o meno tutte le grandi città stanno cercando di fare le stesse cose, cioè interpretare dei trend che sono in atto, di pensare alla questione dei quartieri e dell’ ambiente, tutti sono alla ricerca per trovare una formula. Non non credo che la sindaca di Parigi o Barcellona abbiamo visioni così diverse”, ha aggiunto Sala.