Prima della Scala, niente cena di gala né maxischermi. Meyer e i protagonisti del Macbeth: “Il pubblico in sala è già una vittoria, senza manca l’energia”

Un momento della conferenza stampa al teatro alla Scala per la Prima del 7 dicembre (Foto Mianews)

“È tutto pronto, sono state delle settimane intensive lavorando molto con le difficoltà legate alla situazione. Abbiamo deciso di essere prudenti. Non ci sarà il maxischermo in Galleria perché non vogliamo essere origine di assembramenti. Non ci sarà neanche la cena di gala”: lo ha detto Dominique Meyer, sovrintendente del Teatro alla Scala alla conferenza stampa di presentazione dell’opera Macbeth che aprirà la stagione il 7 dicembre. “Non siamo nella situazione ideale quindi abbiamo deciso di concentrarci sull ‘essenziale – ha spiegato -. Siamo già felici di poter fare lo spettacolo con il pubblico in sala” e “questa è già una prima vittoria”.

“Il pubblico è importantissimo. È uno dei personaggi principali per noi perché senza manca qualcosa, manca l’energia che deve tornare a noi per dare ancora di più”. Così il baritono Luca Salsi a margine della conferenza stampa di presentazione della Prima della Scala commentando l’importanza delle persone in sala quando vestirà i panni di Macbeth nell’omonima opera di Giuseppe Verdi che, con la regia di Davide Livermore aprirà la stagione scaligera. “È una tripla emozione ricantare anche per il pubblico in presenza. Penso che anche per il pubblico sia importante tornare a teatro a emozionarsi dopo questi due anni davvero terribili. Siamo molto fortunati perché ci sono tanti altri teatri che invece sono tornati a chiudere come Vienna e Monaco”, ha aggiunto. E anche la soprano Anna Netrebko che interpreterà Lady Macbeth ha affermato: “Capisco perfettamente cosa significhi il 7 dicembre per l’Italia intera, non solo per questo meraviglioso teatro. So quanto le persone qui siano sensibili e appassionate nel far sì che tutto sia fatto nel migliore dei modi. Io sono con loro con tutto il cuore”. Il prossimo sarà il settantesimo 7 dicembre scaligero (fu Victor de Sabata a spostare l’Inaugurazione dal 26 dicembre al giorno di Sant’Ambrogio nel 1951) e assume dunque un particolare rilievo per la città dopo l’edizione senza pubblico imposta dalla pandemia nel 2020. Durante la conferenza stampa il maestro Riccardo Chailly ha ricordato proprio le particolari circostanze, date dal covid, con cui è stata preparata l’opera. “Voglio esprimere particolare soddisfazione per come l’orchestra e il coro stanno affrontando” questa preparazione con “partecipazione assoluta, disciplina e voglia di esserci in questo progetto”. “Un lavoro importante e complesso”, ha detto ricordando ad esempio le prove con la mascherina fatte dal coro. Quanto ai solisti “abbiamo un pocker d’assi”, ha affermato. Oltre a Salsi e Netrebko, nei ruoli principali anche Ildar Abdrazakov (Banco) e Francesco Meli (Macduff). Livermore ha invece parlando dell’allestimento ha detto: “Raramente c’è un opera che parla al presente come Machbeth” ha detto “abbiamo immaginato di poter scandagliare assieme nelle possibilità umane, ma non facciamo cronaca, facciamo arte”. Il contemporaneo in scena, come ha spiegato il regista sarà “un incubo, una sorta di ‘Inception’, di realtà distopica in cui la contemporaneità si auto genera in modo diverso”.