#Milanofabene: azioni, notizie solidali e iniziative in città dal mondo del Terzo Settore

Su Mianews, uno speciale settimanale dedicato alla comunicazione e all’informazione sul terzo settore a Milano e Lombardia, realizzato in collaborazione con l’agenzia ‘Le Acrobate – Idee parole comunicazione’. Tra gli argomenti, le campagne, gli incontri, i progetti e gli appuntamenti di grandi e piccole associazioni, fondazioni, gruppi organizzati al servizio della promozione sociale e della solidarietà per raccontare un settore tra i più importanti e dinamici del territorio.

Un giardino didattico per 700 studenti al Gratosoglio

Fondazione Mission Bambini e Gruppo Mediobanca di nuovo insieme sul tema dell’educazione inclusiva: è partito il nuovo progetto a favore di oltre 700 bambini e ragazzi di 40 classi elementari e medie di 2 istituti comprensivi che si trovano in contesti caratterizzati da fragilità sociale nella periferia di Milano.
La collaborazione prevede la creazione del giardino sensoriale presso l’Istituto Comprensivo Arcadia nel quartiere Gratosoglio: uno spazio progettato e realizzato dai dipendenti volontari di Mediobanca. Si tratta di un’area verde che ha l’obiettivo di stimolare tutti i 5 sensi dei bambini che possono sperimentare il mondo della natura attraverso diversi profumi, colori e sapori e permette di realizzare lezioni e attività immersi nel verde, rendendo possibile l’attivazione di nuove forme di didattica laboratoriale.
I 25 dipendenti volontari di Mediobanca sono stati coinvolti sin dalla fase di progettazione con la predisposizione del disegno, la scelta delle essenze e la predisposizione dei percorsi tra le piante. Infine, hanno realizzato un piccolo libretto d’istruzioni per i bambini su come manutenere il giardino. L’attività rientra nell’ambito del Social Team Building, un format innovativo ideato dalla Fondazione Mission Bambini rivolto alle aziende per coniugare il volontariato d’impresa alla formazione. “Garantire a tutti il diritto allo studio in luoghi che siano funzionali ma anche belli: i nostri bambini meritano di andare in scuole che siano dotate di tutti gli strumenti per imparare ed essere adeguatamente formati, dove sia piacevole tornare e possano sentirsi accolti. Sappiamo che questo non è sempre possibile, soprattutto per gli studenti che vivono in quartieri difficili di fragilità socioeconomica” commenta Sara Modena, direttore generale di Mission Bambini.
Il progetto prevede anche l’avvio di attività di supporto psicologico ed emotivo per gli studenti all’interno dello Spazio Mission Bambini, un’aula apposita dove un’equipe psico-pedagogica offre supporto agli studenti, sia individualmente sia in piccoli gruppi, e incontri formativi di gruppo con i docenti per migliorare il benessere degli studenti aiutandoli a gestire le proprie emozioni e contribuire così a migliorare i loro processi di apprendimento.
La collaborazione prevede anche il potenziamento della strumentazione informatica con la consegna all’Istituto Comprensivo Ermanno Olmi, in zona Dergano, di 8 Smart Monitor, che supportano studenti e insegnanti nel processo di “alfabetizzazione digitale”, fornendo alla scuola i mezzi necessari per renderla all’avanguardia dal punto di vista tecnologico.

Storie di Parkinson in una mostra fotografica parlante

Partita da Milano, dopo un viaggio per l’Italia che ha coinvolto 18 tappe e oltre 5000 visitatori in 2 anni, approda a Roma fino al 22 maggio al Corner MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo “NonChiamatemiMorbo”, la mostra fotografica promossa dalla Confederazione Parkinson Italia che raccoglie storie di donne e uomini con Parkinson immortalati dall’obiettivo di Giovanni Diffidenti raccontate dalle voci di Lella Costa e Claudio Bisio.
Il progetto conta sull’adesione di tutte le associazioni che in Italia si occupano di Parkinson e nasce con l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia. “La mostra è partita da Milano e arriva a Roma dopo aver girato l’Italia per due anni in cui abbiamo raccolto storie ed esperienze di vita quotidiana ma anche progetti straordinari che raccontano diversi modi di convivenza con la malattia senza rinunciare alla propria vita o perdere il sorriso, e le immagini in mostra ce lo dimostrano!” sottolinea Giangi Milesi, presidente di Confederazione Parkinson Italia. “Quando si parla di una malattia è fondamentale scegliere con cura le parole da usare perché è il primo passo per combattere stigma e ignoranza. NonChiamatemiMorbo è un invito a cambiare atteggiamento nei confronti della malattia: il Parkinson non è contagioso, dunque eliminiamo la parola ‘morbo’ dal nostro vocabolario”.
La mostra è l’occasione per offrire una visione differente della malattia, ricordare l’importanza della diagnosi precoce e informare i cittadini, raccontando come le persone con Parkinson possano continuare una vita di relazioni e attività, mantenendo un elevato livello di qualità di vita. Una sezione di scatti dedicata ai caregiver familiari pone l’accento sull’importanza di queste figure, principalmente figli e coniugi, nella quotidianità della persona con Parkinson.
Una mostra fotografica parlante: gli scatti sono stampati su grandi pannelli appesi al soffitto e, al posto della classica didascalia scritta, il visitatore può ascoltare il racconto di “Mr. o Mrs. Parkinson”, interpretati da Lella Costa e Claudio Bisio, scaricando l’app gratuita realizzata per la mostra e inquadrando l’apposito codice posto su ogni pannello. I due attori, con le loro inconfondibili voci, danno vita a una narrazione in cui è la malattia in prima persona che guida il visitatore alla scoperta della vita dei protagonisti degli scatti.
Nasce dalla mostra, grazie al contributo non condizionante di AbbVie, l’audio-libro fotografico “NonChiamatemiMorbo”, edito da Contrasto, che raccoglie tutte le 43 storie di resistenza al Parkinson. A ogni immagine è associato un QRcode: inquadrandolo con il cellulare, le voci di Lella Costa e Claudio Bisio raccontano la vita della persona immortalata. Il libro contiene le audio-prefazioni del presidente di Confederazione Parkinson Italia Giangi Milesi, del giornalista Mario Calabresi e del Ministro della Salute Roberto Speranza.
In Italia le stime ufficiali parlano di 230mila persone colpite dal Parkinson in Italia, un numero che però non tiene conto di tutte quelle persone che decidono di non dichiarare la propria malattia a causa dei molti stereotipi e pregiudizi che generano ancora oggi lo stigma verso i malati e le loro famiglie.
Ingresso alla mostra libero, consigliata la prenotazione: nonchiamatemimorbo.info

Respinti: il nuovo libro d’inchiesta di Altreconomia

“Che cos’ha in comune Madina, bambina afghana, con il giovane curdo Abdul o con Awira, donna siriana? Sono tutti ‘respinti’, persone che la ricca Europa ha relegato ai margini dei propri confini e della storia. Questo libro racconta le loro storie in presa diretta. Ma non solo. Spiega in modo esaustivo il significato di parole cupe, come ‘respingimenti’, ‘riammissioni’, ‘confinamenti’ e altre, e ricostruisce con pazienza – dati e bilanci alla mano – i tasselli della ‘strategia’ che i Paesi Ue, Italia in primis, hanno adottato, nel silenzio dei media, per difendere le ‘sporche frontiere’ di mare e di terra”. Così la casa editrice indipendente Altreconomia presenta il nuovo volume Respinti. Le “sporche frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo – in uscita il 12 maggio nelle librerie, nelle botteghe del Commercio Equo e Solidale e su altreconomia.it – di Duccio Facchini e Luca Rondi, con la prefazione di Gianfranco Schiavone di Asgi – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.
Sempre fedele al giornalismo d’inchiesta, Altreconomia esce con questo libro che – si legge ancora in una nota – denuncia le ipocrisie dei governi e delle istituzioni europee, riconoscendo invece il ruolo importante delle Ong. Strettamente legata all’attualità, la chiusura è affidata all’antropologa culturale Cristina Molfetta (Fondazione Migrantes): “Gli ucraini, giustamente, potranno avere da subito servizi sociali, scuola, entrare nel mondo del lavoro. […] Per chi viene dall’Africa, anche se in fuga da conflitti, fazioni estremiste e dittature non sono mai stati attivati canali legali di ingresso. Certo questi conflitti hanno meno possibilità di colpirci direttamente. Certo, le vittime di questi conflitti non sono bianchi. Ma i bambini non sono tutti uguali?”.

Asta benefica “Un’Arca per l’Ucraina”

Soggiornare negli appartamenti preferiti da Churchill e Verdi, appendere in casa il Derain appartenuto allo storico dell’arte e scrittore Maurice Rheims, amministratore dei beni di Picasso, o una litografia acquarellata da Dario Fo. Stappare una preziosa bottiglia di L’Apparita del Castello di Ama (Siena) o pranzare a Venezia nel ristorante dei premier del G8. Tutto questo, supportando le attività di Progetto Arca dedicate ai profughi ucraini, è possibile lunedì 9 maggio alle ore 19.30 in occasione dell’asta benefica “Un’Arca per l’Ucraina” organizzata nella sede milanese di Cambi Casa d’Aste. Battitore d’eccezione Fabio Fazio.
Matteo Cambi, presidente di Cambi Casa d’Aste: “Cambi da sempre si impegna ad affiancare alla quotidiana programmazione di vendite, anche un impegno benefico e sociale. L’idea di questa charity auction nasce per l’esigenza di aiutare, nel nostro piccolo, la popolazione ucraina collaborando con la già attivissima Fondazione Progetto Arca Onlus. Speriamo di vedervi numerosi nella nostra sede il 9 maggio, per fare tutti la nostra parte”.
Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca: “In questa drammatica emergenza umanitaria i nostri volontari e operatori sono presenti fin dal primo giorno di guerra per fornire un primo aiuto concreto. Da oltre due mesi assistiamo infatti i cittadini ucraini, per lo più sfollati e bisognosi di generi alimentari e di prima necessità, al confine con l’Ucraina, prima dal lato rumeno e poi polacco. In Italia poi ci occupiamo dei profughi in arrivo a Milano in un hub dedicato e in due centri di prima accoglienza, dove le equipe specializzate pongono particolare attenzione alle esigenze di donne e bambini. Siamo in grado di portare avanti tutte queste attività ogni giorno anche grazie ai numerosi donatori che ci sostengono, per questo il mio ringraziamento a nome di tutta Progetto Arca va oggi a Cambi Casa d’Aste per il supporto corale che ci regala”.
Cambi ha deciso di sostenere lo sforzo avviato da Progetto Arca per aiutare la popolazione ucraina, vittima di una tragedia che è un richiamo alla responsabilità anche per la maison genovese, con un’asta dal catalogo speciale frutto della generosità di importanti donatori. Il progetto, a cura di Marco Di Gregorio, vede un insieme di lotti molto vario, dalle opere d’arte ai soggiorni in hotel, adatto a buyer tradizionali ma anche a chiunque voglia fare la sua parte a favore della popolazione ucraina.
Sul sito cambiaste.com si possono seguire le aste in diretta streaming e si può partecipare attivamente acquistando in tempo reale come se si fosse in sala.

Cbm Italia: progetto di sicurezza alimentare in Kenya

L’ONU stima che almeno la metà dei Paesi africani non riuscirà a compensare le carenze di approvvigionamento di grano che fino a due mesi fa proveniva da Russia e Ucraina: la guerra in corso provoca ripercussioni in tutto il mondo e in modo più gravoso nei Paesi in Via di Sviluppo, colpendo la già pesante crisi alimentare causata in origine dalla siccità. Solo nel Corno d’Africa sono 13 milioni le persone che soffrono la fame, di cui 3,1 milioni solo in Kenya, il doppio rispetto al 2021.
L’organizzazione umanitaria CBM è presente in Kenya con interventi di sicurezza alimentare volti a creare comunità resilienti che siano in grado di ridurre la fragilità delle famiglie di fronte alle emergenze, con un’attenzione particolare alle famiglie con persone con disabilità, più esposte a bassi livelli di salute ed elevati tassi di povertà. CBM ha ora avviato un progetto di sicurezza alimentare nella contea di Meru – la contea che ospita il numero più alto di persone con disabilità: 50mila, nel complesso delle 900mila dell’intero Paese – dove i beneficiari sono 3.600 famiglie con persone con disabilità che saranno supportate fino a dicembre 2024.
Per garantire la sicurezza alimentare, viene offerta a queste famiglie una formazione sull’agro-ecologia, cioè un’agricoltura per la resilienza climatica – che include la rotazione delle colture, la raccolta dell’acqua, la gestione dei parassiti e delle malattie, l’utilizzo del concime biologico – insieme alla distribuzione di semi di varietà tradizionali resistenti alla siccità. E poi una formazione sulla zootecnica nel contesto del cambiamento climatico con la distribuzione di stock di conigli e capre. Inoltre, al fine di aumentare il reddito delle famiglie, il progetto prevede una formazione al lavoro e l’avvio di attività di microcredito e un miglioramento dell’accesso ai servizi di riabilitazione fisica, con fornitura di dispositivi come carrozzine e stampelle, screening e servizi di fisioterapia e terapia occupazionale.
Massimo Maggio, direttore di CBM Italia: “Il nostro progetto – in linea con l’Agenda 2030 degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile definita dall’ONU – si basa sulla necessità di offrire formazione alla popolazione, sia nell’ambito dell’agricoltura sia dell’allevamento resilienti ai cambiamenti climatici. E in particolare per le persone con disabilità, che sempre devono affrontare maggiori sfide, anche nelle emergenze, per: lo stigma, l’accesso inadeguato ad ausili e servizi di riabilitazione per lo svolgimento di attività manuali, conoscenze limitate in termini di tecniche agricole, difficoltà di accesso al credito per l’avvio di attività lavorative”.