Covid, tampone obbligatorio per chi arriva dalla Cina. Bertolaso: “Su un volo arrivato a Malpensa 50% passeggeri positivi”

Il tampone per chi arriva dalla Cina sarà obbligatorio. Il ministro Schillaci ha firmato l’ordinanza dopo che i giorni scorsi la Regione aveva già avviato lo screening, ma su base volontaria.

“Non possiamo che valutare positivamente la decisione del ministro Schillaci – ha commentato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso – Un’iniziativa che va nella direzione della tutela della salute dei cittadini e che ci permetterà di monitorare e comprendere quella che è realmente l’evoluzione della ‘situazione Covid’ a fronte delle notizie che giungono dalla Cina”.

“Per primi, a livello mondiale, come Lombardia – ha proseguito l’assessore Bertolaso – avevamo intrapreso questa iniziativa, realizzando tamponi all’aeroporto di Malpensa, proprio con l’obiettivo di non sottovalutare le notizie che giungevano dalla Cina. In tal senso mi ero confrontato personalmente, a nome del presidente Fontana, con il ministro Schillaci per condividere con lui questo tipo di attività. Quello che si è verificato può essere sintetizzato con la definizione ‘gioco di squadra’”.

“I primi dati che abbiamo diffuso oggi, con quasi il 50% dei passeggeri provenienti dalla Cina risultati positivi – ha concluso Bertolaso – impongono la necessaria attenzione e bene ha fatto il ministro a rendere obbligatorio questo tipo di verifica”.

Regione Lombardia ha predisposto tamponi su base volontaria sui passeggeri di due voli provenienti dalla Cina e atterrati a Malpensa il 26 dicembre. Secondo Bertolaso, da questi tamponi sono emersi “risultati significativi e sicuramente da prendere con grande attenzione”. Nel “primo con 92 passeggeri – ha spiegato l’assessore – 35 sono risultati positivi, pari al 38%“. Nel secondo volo su “120 passeggeri 62 sono risultati positivi, pari al 52%“, ha spiegato Bertolaso sottolineando che “da quanto ci risulta nessuno si è rifiutato di fare il tampone”.

“Da questi numeri possiamo dire che non è stata un’iniziativa sbagliata o azzardata”, ha commentato Bertolaso precisando che “tutti i passeggeri non mostravano sintomi particolari” ma anche che erano “soprattutto giovani o relativamente giovani e quindi il fatto che fossero asintomatici non deve far prendere sottogamba la questione”.

Bertolaso ha anche affermato che “sulla base di quello che si legge a livello internazionale e dei contatti che abbiamo con i colleghi delle organizzazioni internazionali, inevitabilmente la situazione in Cina non può che destare la nostra massima attenzione e anche qualche livello di preoccupazione”.

Per questo, ha spiegato in riferimento all’iniziativa avviata i giorni scorsi “dopo anche una consultazione con il ministero della Salute che abbiamo sentito più volte e con l’ok del presidente della Regione abbiamo deciso quest’attività” all’aeroporto di Malpensa, con tamponi molecolari su base volontaria (costo 90 euro) “e abbiamo iniziato dopo aver dato comunicazione sia al ministero della Salute che alla Farnesina”. “Abbiamo dato le disposizioni prima di Natale – ha ricordato – si parla di Malpensa che è l’unico aeroporto in Lombardia da dove arrivano voli direttamente dalla Cina e ringraziamo Sea per la collaborazione”.

L’attività di screening è affidata all’Asst Settelaghi e all’ Ats Insubria e l’attività predisposta ha affermato ancora l’assessore regionale al Welfare “ci permette di avere una fotografia seppur parziale di quello che sta avvenendo in Cina visto che le autorità cinesi non ci dicono niente, anzi dal loro atteggiamento sembrerebbe che non stia succedendo niente, ma è un po’ in contraddizione con quelli che sono i numeri che noi abbiamo rilevato da queste prime verifiche”.