Fino al 17 novembre, Palazzo Reale ospita “Mike Bongiorno 1924 – 2024”, la mostra dedicata a uno dei più grandi protagonisti della storia televisiva italiana in occasione del centenario della nascita. La mostra è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa ed è promossa dal Comune di Milano con il patrocinio del Ministero della Cultura, Fondazione Mike Bongiorno e C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la collaborazione di Allegria, con la partecipazione di Rai e Mediaset.
L’esposizione è a cura di Nicolò Bongiorno e Alessandro Nicosia, con la consulenza di Daniela Bongiorno. All’incontro erano presenti anche Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano; Stefano Coletta, direttore distribuzione Rai; Giorgio Restelli per Mediaset e colleghi e collaboratori come Sabina Ciuffini e Ludovico Peregrini. «Volentieri la città accoglierà questo racconto biografico della storia professionale, artistica e personale di Mike Bongiorno. Questo per me è motivo di grande soddisfazione», ha detto Sacchi. Lo spazio espositivo è ricco di ricordi della vita del presentatore, non solo riguardo alla sua carriera professionale ma anche alla vita familiare, partendo dalle origini siciliane, e poi l’infanzia a New York, la Seconda Guerra Mondiale e la successiva carriera nel mondo dello spettacolo. «È una mostra completa, perché riesce non solo a raccontare il presentatore e il re dei quiz, ma anche la sua vita e il suo percorso umano, che è davvero straordinario» ha dichiarato il curatore della mostra Alessandro Nicosia. Un’umanità quella di Mike Bongiorno ricordata anche dal figlio Nicolò: «Papà era papà, un uomo di famiglia. Era un uomo di grande carisma, di una generazione che ha fatto la guerra. Un uomo molto severo ma anche molto dolce, e presente nelle nostre vite».
Ad aprire il percorso espositivo è un contributo di Aldo Grasso, seguito da ricostruzioni scenografiche degli ambienti che hanno contraddistinto la vita professionale di Mike Bongiorno, come uno studio radiofonico americano anni Quaranta, la cabina rossa e bianca di “Rischiatutto” e l’iconica “Ruota della Fortuna”, ma anche da ambienti familiari come una sala tv di un bar anni Cinquanta e un salotto con poltrone e radio, ambienti nei quali il presentatore riusciva a entrare e contattare il suo pubblico, che nelle sue trasmissioni era sempre al centro. «Ciò che mi ha sempre colpito della televisione di Mike è che lui metteva al centro della sua grammatica televisiva le vite minime, le vite comuni. Lui aveva questa particolare sensibilità di non essere mai il centro di questa liturgia» ha commentato Stefano Coletta, direttore della distribuzione Rai. Il Filo conduttore della mostra sono i filmati di repertorio Rai e Mediaset e anche quelli biografici, che ripercorreranno la storia di Mike Bongiorno e la Storia italiana dagli anni Venti ai giorni nostri. L’esposizione è corredata dal catalogo edito da Silvana Editoriale che contiene storia, documenti e immagini di una vita intera; un ricordo corale che si avvale delle testimonianze di amici, colleghi, collaboratori e di contributi critici.