“Genio Mediterraneo”, presentato a Palazzo Marino il forum che unisce Milano e Palermo. Appuntamento a novembre in Sicilia

Un ponte tra Milano e Palermo per valorizzare il patrimonio sociale delle due città. È stato annunciato questa mattina a Palazzo Marino il Forum “Genio Mediterraneo”. Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il sindaco Giuseppe Sala e il primo cittadino palermitano Roberto Lagalla. L’incontro è stato moderato dal presidente della Fondazione Assolombarda Antonio Calabrò.

La collaborazione tra le due città tocca diversi temi, dall’innovazione tecnologica, allo scambio tra università. “Gli obiettivi sono quelli di trovare qualche sinergia, parola a volte un po’ abusata, tra le due città, non tra le amministrazioni comunali, nell’interesse dei cittadini – ha spiegato il sindaco Sala a margine della conferenza stampa – perché ci sono alcune cose sulle quali Milano può insegnare, per esempio nello sviluppo delle partnership pubblico-privato, sulle quali siamo più avanti di ogni altra città italiana. Palermo è una città, per esempio, che sulla lotta serrata alla mafia e sul confronto con la criminalità, può insegnare molto e ce n’è un gran bisogno perché la mafia c’è anche qua, poi ha un’università eccellente”. Il sindaco di Milano ha poi sottolineato come al primo workshop di questa collaborazione tra le città, che si terrà al Teatro Massimo di Palermo il 4 e 5 novembre “al di là dei due sindaci, verranno invitati rappresentanti della società a discutere di tutto e avremo una risposta più articolata sugli obiettivi”.

Il sindaco Sala ha poi voluto sottolineare il ruolo fondamentale ricoperto dalle università tanto a Milano quanto a Palermo. “Abbiamo fior di università tra qua e là, credo che nei miei interessi ci sia soprattutto trovare formule, lavorare insieme meglio sulle università e in generale sui percorsi formativi e sulla formazione – ha detto, spiegando che “lì ci sono qualità straordinarie, se poi riuscissimo anche a fare qualcosa di più a livello culturale con scambi, e ne parlerò col nostro assessore, sarà una buona cosa”. Il ruolo di due amministratori provenienti dalla società civile è stato sottolineato dal sindaco di Palermo, durante il suo intervento. “Io vengo dal mondo accademico e professionale – ha esordito Lagalla, sottolineando poi che “l’obiettivo del sindaco è migliorare la qualità di vita della propria comunità. Le comunità hanno le stesse ambizioni, tendenze, orientamenti a dispetto delle latitudini e longitudini”. La stessa idea di collaborazione con Milano è nata proprio dal primo cittadino palermitano. “Mi ha spinto l’idea di mettere in linea la cultura mitteleuropea che Milano esprime al miglior livello possibile – ha spiegato, aggiungendo di essere “convinto che Milano sia l’unica vera città europea di questo Paese”. Quanto a Palermo, Lagalla ha sottolineato come la città sia un “punto di connessione tra cultura europea e cultura mediterranea”. “Palermo è la terza città italiana dopo Milano e Torino per assorbimento di competenze digitali e richiesta di competenze digitali in loco – ha poi aggiunto, sottolineando che “come amministrazione stiamo offrendo alle aziende che lo vogliano fare di insediare a Palermo i loro luoghi di organizzazione facendo sì che i laureati di cui hanno bisogno restino in Sicilia, operando in Sicilia per commesse che vengono da tutto il mondo. Il rapporto con Milano serve per aumentare le ispirazioni e far sì che Milano possa trovare a Palermo condizioni per completare un quadro, una tendenza, un orientamento che faccia dell’Italia una Nazione di fatto europea”.

Infine, il sindaco di Palermo ha evidenziato il ruolo dell’immigrazione come risorsa da valorizzare. “Abbiamo bisogno dell’immigrazione ma abbiamo bisogno di sostenerla con momenti formativi che possano sostenere la formazione vera – ha spiegato, sottolineando l’importanza fondamentale della “responsabilità delle università e delle imprese”. “Dobbiamo accogliere e mettere a confronto nel primo workshop con tutti coloro che hanno motivo di esserci, le imprese, gli istituti bancari e di finanza, la politica, le università, l’’education’ in senso largo come necessità di elevare le skills. Se continuano ad avere emigrazione del capitale umano e riceviamo in chiave assistenzialistica avremo impoverimento” ha concluso.