Caccia, niente ‘deroga’ e richiami vivi: accolte le pregiudiziali dell’opposizione

Niente utilizzo di richiami vivi, né caccia in deroga. I due progetti di legge passati a maggioranza in Commissione sono stati bloccati prima del voto in Consiglio regionale. Lo stop ai provvedimenti venatori è arrivato con due questioni pregiudiziali presentate dall’opposizione e accolte dall’Aula. Il primo progetto di legge si proponeva di consentire ai cacciatori durante la stagione venatoria l’utilizzo di richiami vivi catturati e inanellati dagli Uffici Territoriali Regionali, provenienti da impianti autorizzati e utilizzabili per la sola caccia da appostamento. Si sarebbero potuti utilizzare esemplari di cesena (5.100), di merlo (2.809), di tordo bottaccio (5.619) e di tordo sassello (5.472),  per un numero complessivo di richiami pari in Lombardia a 19mila esemplari. Il maggior numero sarebbe spettato alla provincia di Brescia con 10.430 uccelli selvatici catturabili e a quella di Bergamo con 6.079: seguite da Lecco e Sondrio con 1.483, Como con 652, Milano, Monza e Brianza con 229, Mantova con 127. A scrutinio segreto il Consiglio regionale ha approvato con 44 voti a favore, 33 contrari e 1 astenuto la questione pregiudiziale presentata dal gruppo Lombardi Civici Europeisti (primo firmatario Niccolò Carretta), nella quale si lamentava il rischio di possibili procedure d’infrazione in sede europea e impugnative in sede governativa. Su questo progetto di legge un’altra questione pregiudiziale era stata presentata anche dalM5S.

Il secondo progetto di legge intendeva invece consentire l’esercizio della caccia in deroga durante questa stagione venatoria alle specie peppola e fringuello. Per queste due specie la Commissione Europea ammette un prelievo massimo fino al 5 per cento del quantitativo stimato come esistente; il valore di riferimento contenuto nel progetto di legge portato oggi in Aula era pari allo 0,5%. Il provvedimento autorizzava per le peppole un prelievo massimo pari a39mila esemplari e per i fringuelli pari a 310mila capi, effettuabile esclusivamente da parte dei cacciatori autorizzati nelle modalità da appostamento fisso o temporaneo, e in possesso della scheda di monitoraggio. Ciascun cacciatore avrebbe potuto prelevare un numero massimo di 5 capi al giorno e 50 nell’arco dell’intera stagione per la specie fringuello, 5 capi al giorno e massimo di 15 stagionali per la specie peppola. Con 42 voti a favore e 36 contrari anche in questo caso è stata accolta a scrutinio segreto la questione pregiudiziale che chiedeva di non ammettere il provvedimento alla discussione e trattazione in Aula presentata da Michele Usuelli (+Europa), che oltre a evidenziare i rischi già contenuti nella questione pregiudiziale approvata sull’altro progetto di legge, lamentava anche come si fosse in presenza “di un atto legislativo e non amministrativo, come invece richiesto dalla giurisprudenza vigente”.  Su questo provvedimento erano state presentate altre tre questioni pregiudiziali da parte dei gruppiPD, M5S e Lombardi Civici Europeisti. Il relatore del progetto di legge Floriano Massardi (Lega) nel suo intervento in Aula ha espresso “profondo dispiacimento nel constatare che su questi progetti di legge in materia venatoria è mancata oggi piena condivisione in maggioranza e anche nel suo stesso gruppo, e che purtroppo la bocciatura dei due provvedimenti non consentirà per questa stagione venatoria il ricorso all’utilizzo dei richiami vivi e la pratica della caccia in deroga, che non viene più praticata in Lombardia da 7 anni”.

“Darò vita a un tavolo tecnico e politico con gruppi consiliari e associazioni venatorie per studiare il percorso più efficace per il 2019 – ha  invece sottolineato l’Assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi– ma purtroppo ci scontriamo ancora una volta contro l’atteggiamento ideologico e politicizzato di Ispra. Ora serve necessariamente una azione politica forte anche a livello parlamentare per ripristinare e valorizzare una tradizione radicata e utile alla gestione dell’ecosistema come quella venatoria”.

Commenta per primo

Lascia un commento