Palazzo Reale, 130 opere raccontano l’arte di Carlo Carrà: in mostra fino al 3 febbraio

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Nelle sale di Palazzo Reale, fino al 3 febbraio, va in scena la mostra antologica dedicata a Carlo Carrà. L’esposizione, in programma fino al 3 febbraio con le 130 opere raccolte è stata definita “la più ampia e importante rassegna antologica mai realizzata” sull’artista, considerato uno dei più grandi maestri del Novecento. Promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre, la mostra curata da Maria Cristina Bandera, esperta di Carrà e direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà, fa parte del palinsesto Novecento Italiano ideato dall’assessorato alla Cultura per l’intero 2018 e dedicato a tutte le espressioni artistiche e culturali che hanno animato il secolo appena trascorso, nel nostro Paese. “L’esplorazione del Novecento Italiano, a cui il Comune di Milano ha dedicato la programmazione culturale del 2018, prosegue in autunno con questa importante retrospettiva che rende omaggio a un maestro dell’arte italiana della prima metà del secolo, protagonista della pittura moderna europea, che ha scelto la nostra città come epicentro della sua attività creativa e professionale – afferma l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Una mostra importante, con oltre centotrenta opere, attraverso la quale Palazzo Reale ricostruisce la storia di un percorso d’arte e di vita sempre all’insegna della capacità di aprirsi a nuove possibilità e orizzonti di linguaggio artistico, in un costante confronto con le opzioni stilistiche e le tendenze espressive del tempo a lui contemporaneo”. L’esposizione aprirà al pubblico a trent’anni dall’ultima rassegna a lui dedicata dal Comune di Milano (1987) e a cinquantasei anni da quella che – Carrà ancora in vita – si svolse nel 1962, sotto la presidenza di Roberto Longhi, entrambe realizzate proprio a Palazzo Reale. Quella del 1962 era un omaggio al maestro che nel ‘54 aveva ricevuto la medaglia d’oro di cittadino benemerito e che giovanissimo aveva scelto Milano come sua città d’elezione; un doveroso riconoscimento – in una tradizione tutta milanese – che faceva seguito al tributo dedicato al pittore nelle sale della Pinacoteca di Brera nel 1942, in uno dei momenti più tragici della seconda guerra mondiale. Obiettivo della nuova esposizione è ricostruire l’intero percorso artistico del maestro attraverso le sue opere più significative dalle iniziali prove divisioniste, ai grandi capolavori che ne fanno uno dei maggiori esponenti e battistrada del futurismo e della metafisica, ai dipinti ascrivibili ai cosiddetti ‘valori plastici’, ai paesaggi e alle nature morte che attestano il suo ritorno alla realtà a partire dagli anni venti, con una scelta tematica che lo vedrà attivo sino alla fine dei suoi anni, non senza trascurare le grandi composizioni di figura, soprattutto degli anni trenta, il decennio a cui risalgono anche gli affreschi per il Palazzo di Giustizia di Milano, documentati in mostra dai grandi cartoni preparatori.

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