Il Piano Demenze senza fondi: Federazione Alzheimer lancia una petizione

 Destinare fondi al Piano Nazionale Demenze: è questo l’obiettivo della petizione lanciata dalla Federazione Alzheimer Italia su Change.org a sostegno delle persone con demenza e delle loro famiglie.

L’Italia è infatti dotata di un Piano Nazionale Demenze, approvato ancora nel 2014, che traccia le linee di indirizzo per promuovere e migliorare la qualità e l’appropriatezza degli interventi, in base ai bisogni specifici, gli aspetti terapeutici e l’accompagnamento dei malati e dei loro familiari lungo l’intero percorso di cura. Ma al momento questo Piano non è stato ancora finanziato. La Federazione Alzheimer Italia chiede quindi al governo, e in particolare al Ministro della Salute Giulia Grillo, di individuare dei fondi da destinare affinché questo Piano possa concretizzarsi in interventi che aiutino concretamente malati e famiglie ad affrontare le difficoltà di ogni giorno.

Al Ministro Grillo è stato inviato un appello in via privata lo scorso 20 settembre, alla vigilia della XXV Giornata Mondiale Alzheimer, chiedendole di impegnarsi con un gesto concreto in nome dei diritti di 1.241.000 malati che si contano in Italia e delle loro famiglie, che vivono tuttora nella gestione solitaria di una malattia devastante, caratterizzata da scarsi servizi e radicato stigma sociale.

Non avendo ricevuto risposta, la Federazione Alzheimer Italia ha avviato la petizione su Change.org diffondendo anche il video appello diretto al Ministro Grillo da parte diKate Swaffer, 60enne australiana a cui è stata diagnosticata la demenza 10 anni fa e che da allora gira il mondo per dire a tutti “Guarda la persona, non la demenza”.

Presidente di DAI (Dementia Alliance International), l’associazione mondiale dei malati, Kate è stata di recente ospite della Federazione Alzheimer in Italia proprio per suggerire di non fermarsi a guardare la drammatica perdita di memoria o il disorientamento che può colpire un uomo o una donna, di non guardare le sue difficoltà di linguaggio o l’alterazione del suo comportamento, ma di osservare e accogliere quell’uomo e quella donna come membri della comunità in cui vivono con pari dignità, diritti e possibilità di ogni cittadino.

All’appello di Kate e della Federazione Alzheimer si è unito l’assessore alle Politiche sociali, salute e diritti del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, sottolineando la necessità di porre in primo piano le esigenze delle persone con demenza per trovare soluzioni efficaci.

I NUMERI DELLE DEMENZE – Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 rileva che ci sono nel mondo 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza (nel 2010 se ne stimavano 35 milioni), cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni. I nuovi casi di demenza sono ogni anno oltre 9,9 milioni, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Gli attuali costi economici e sociali della demenza ammontano a 818 miliardi di dollari e ci si aspetta che raggiungano 1000 miliardi di dollari in soli tre anni. I costi globali della demenza sono cresciuti del 35% rispetto ai 604 miliardi di dollari calcolati nel Rapporto Mondiale 2010. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi). In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050). I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.

Commenta per primo

Lascia un commento