Diritti, Majorino lancia “People. Prima le persone”: a marzo una manifestazione “per il riscatto sociale”

Il 2 marzo prossimo a Milano si terrà una manifestazione intitolata “People. Prima le persone”. Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino chiudendo la due giorni ‘La casa e’ comune’ tenutasi al teatro Elfo. “La manifestazione per il riscatto sociale, i diritti e contro ogni discriminazione a cui daremo vita in tante e tanti (attraverso una rete fatta di movimenti, associazioni, gruppi, cittadini, amministratori locali). Senza barriere, senza muri e per la lotta ad ogni sfruttamento”, scrive Majorino su Facebook.

IL DOCUMENTO DE ‘LA CASA E’ COMUNE’ – “Gli Stati di diritto e le società civili si distinguono da quelli dispotici per il fatto che accettano limiti. Accettano e si impongono l’idea che vi sono cose che non si possono fare, mai, in nessuna circostanza, per nessun motivo. Ma il governo italiano ha preteso di fare gli interessi dei cittadini usando i corpi di centinaia di persone in fuga da paesi in guerra, per cercare di costringere altri paesi europei a farsene carico. Di fronte a quanto accade giorno dopo giorno si induce l’opinione pubblica ad andare oltre quella che un tempo si definiva vergogna, ma che è meglio chiamare buonsenso, rispetto e umanità”. Inizia così il documento “Carta di Milano” de ‘La Casa è Comune’, la due giorni organizzata al teatro Elfo dal comitato Insieme senza Muri. “La Costituzione – sottolineano i promotori dell’incontro dedicato ai temi dell’inclusione e dell’accoglienza – riconosce a tutti gli individui i diritti fondamentali e richiede l’adempimento dei doveri di solidarietà. Non solo le prescrizioni del diritto, ma anche l’etica fondamentale per cui gli italiani vantano la loro umanità richiede di considerare ogni essere umano come persona, da rispettare nella sua individuale dignità: non numero anonimo in una massa, ma persona”. “A venire insidiato – si legge in un altro passaggio del documento – è l’imperativo etico del soccorso a chi si trovi in pericolo. Un’obbligazione giuridica e politica che viene prima di ogni ordinamento e di ogni norma e che è alla base dei processi di formazione delle comunità e delle organizzazioni sociali. Secondo l’articolo 10 della Costituzione italiana, lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica. Quello straniero non può essere respinto, ancor meno con un provvedimento collettivo, verso un paese non riconosciuto dalle convenzioni internazionali come “luogo sicuro”. I principi fin qui enunciati sono irrinunciabili e universali, valgono per tutti gli esseri umani in quanto nati “liberi e eguali in dignità e diritti”, prescindono da qualunque differenza di classe, di nazionalità, di gruppo sociale.
Riguardano, dunque, tanto gli stranieri presenti in Italia quanto gli italiani tutti. Quei principi e quei diritti costituiscono la base giuridica e culturale della convivenza tra residenti e nuovi arrivati. E quella convivenza sarà pacifica e proficua se gli uni e gli altri scopriranno di avere interessi e diritti comuni e, di conseguenza, comuni obiettivi. La povertà e l’esclusione minacciano ampie fasce di popolazione senza distinguere in base alla nazionalità, al credo religioso e alle tradizioni culturali. Ciò finisce per livellare verso il basso un numero crescente di persone, rese uguali dal bisogno e dalla precarietà, dalla carenza di risorse, di beni materiali e immateriali e di prospettive di vita. Da qui si deve ripartire: ovvero dalla possibilità di riconoscersi come accomunati dallo stesso destino e dalla stessa volontà di emancipazione”.

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