Padri gay, il Tribunale: Comune deve registrare il nome di entrambi i genitori. Il sindaco: “Decisione ci dà più forza”

Foto da gaynews.it

Il sindaco Giuseppe Sala dovrà registrare sul certificato di nascita della piccola Anna, nata in California il 2 agosto 2014 grazie alla gpa, anche il nome del papà non biologico. A deciderlo il Tribunale Civile di Milano che ha accolto il ricorso presentato, in maggio, da Gianni Tofanelli e Andrea Simone contro il Comune, i cui Ufficiali di Stato civile avevano sospeso la richiesta di trascrizione e correzione dell’atto di nascita statunitense della loro figlia con esplicita menzione della doppia paternità. Lo riporta un articolo pubblicato su Gaynews.it in merito alla vicenda dei due uomini che hanno chiesto al Comune la registrazione della doppia paternità. L’amministrazione aveva deciso di sospendere la trascrizione di atti di nascita esteri di bambini e bambini con due papà, ma gli interessati hanno contestato questa posizione sottolineando che la stessa procedura non è stata applicata nei riguardi di figli e figlie di coppie di donne lesbiche.
“La sentenza, dunque, riconosce e tutela il supremo interesse della bambina ad avere il legame di filiazione con entrambi i papà”, si legge su Gaynews.it. A sostenerne le parti legalmente gli avvocati Manuel Girola e Giacomo Cardaci di Rete Lenford.

“Si tratta di un decreto importantissimo che auspichiamo ‘illumini’ le decisioni a venire delle amministrazioni comunali, in primis quella di Milano, ancora renitenti a riconoscere i diritti fondamentali dei bambini con due papà. Abbiamo evidenziato i gravi pregiudizi e i rischi che i bambini subivano a causa della mancata trascrizione: come stabilito dai giudici, la pietra angolare di ogni decisione dev’essere la tutela del bambino”. Così – gli Avvocati di Rete Lenford, Giacomo Cardaci e Manuel Girola, in merito alla decisione del tribunale civile che ha stabilito che il Comune dovrà trascrivere il nome di entrambi i papà sugli atti di nascita della figlia
Per la Presidente di Rete Lenford, l’avvocatessa Miryam Camilleri, “la decisione dei giudici di Milano è ricca di spunti interessanti e ribadisce come la rettificazione dell’atto di nascita corrisponda al best interest del bambino rispetto alle conseguenze giuridiche ad essa connesse. Tra queste conseguenze, il Collegio cita i ‘diritti alla bigenitorialità, alla certezza giuridica, all’unicità della propria condizione giuridica e sociale e dunque all’identità personale, nonché alla stabilità dei legami acquisiti fin dalla nascita nel contesto familiare’. Il decreto di Milano, infatti, ribadisce un sentire diffuso nella nostra società: non conta come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini”.

In serata, interpellato da Mianews a margine di una cerimonia al parco Trotter, Sala risponde: “Noi abbiamo discusso a lungo in Giunta e come tutti sanno abbiamo prima di tutto deciso di registrare i figli di due donne, avendo quindi la certezza di almeno un genitore, non abbiamo nulla contro due genitori maschi, c’era solo la preoccupazione che qualcosa di illecito ci fosse in eventuali casi. Io prendo questa decisione del Tribunale come un passo in più che ci dà forza per andare in una direzione che potrebbe essere una direzione di equiparare la genitorialità maschile a quella femminile, però per serietà voglio discuterne con la mia giunta perché da un lato è un tema che risponde a questioni di legalità, dall’altro anche a principi morali, per cui voglio discutere con la mia Giunta. A questo punto siamo in un certo senso costretti ad accelerare per cui questa discussione avverrà senz’altro nei prossimi giorni”.

Commenta per primo

Lascia un commento