Boschetto della droga, Sala: “Chiedo a Salvini un presidio costante delle forze dell’ordine”

“Con Salvini ci parlo e bisogna trovare delle collaborazioni per lavorare in maniera concreta. Riguardo al Boschetto della droga di Rogoredo chiedo a Salvini un presidio costante: se la polizia fa un giro, sta li un’ora e poi va via la situazione ritorna la stessa poco dopo. Ci vogliono quaranta uomini delle forze dell’ordine presenti costantemente.” Così il sindaco Giuseppe Sala ai microfoni di Radio Capital. Il sindaco ha risposto anche più in generale sul tema delle droghe: “Sul problema della droga come la dici sbagli ma io non son contrario alla liberalizzazione delle droghe leggere. Il sistema così non funziona. Si deve pensare a un’alternativa misurata, progressiva, sulla droga stiamo fallendo e bisogna trovare altre vie”, ha detto. “Tra droghe pesanti e droghe leggere – continua il sindaco – qualche differenza c’è ma nella progressività io ci penserei”.

“Il sindaco fa un bagno d’umiltà e ammette che per fronteggiare l’emergenza del cosiddetto boschetto della droga è indispensabile maggiore sicurezza – afferma il Presidente del Municipio 4 di Milano, Paolo Guido Bassi -. Sala chiede a Salvini almeno 40 poliziotti per presidiare costantemente l’area, cosa che non ricordo abbia fatto quando solo fino a pochi mesi fa al Viminale sedeva il suo compagno di partito Minniti. Preso atto della ‘svolta, anche il Comune sicuramente può impegnarsi di più su questo fronte”.
“Il sindaco – sostiene l’esponente della Lega – potrebbe iniziare a chiedere al suo comandante della Polizia Locale di dedicare più uomini al controllo del quartiere di Rogoredo, partendo magari dalla zona esterna alla stazione, che è uno dei nodi più critici di quell’area. O nelle vie interne, dove quasi ogni giorno ci sono danneggiamenti alle auto, fatti probabilmente per recuperare oggetti o monetine da ‘spendere’ al boschetto. O ancora, ai punti nei quali di recente sono state lanciate diverse pietre contro le auto di passaggio. Solo la settimana scorsa ho scritto all’assessore alla Sicurezza per caldeggiare un incontro ad hoc sul tema del sottopasso della metropolitana, spesso reso ‘off limits’ a causa della frequentazione dei tossici, ma che ricopre una funzione essenziale per il quartiere, essendone la principale via d’accesso pedonale. In quella lettera, così come nel corso dell’ultima commissione sicurezza itinerante del Consiglio comunale – ricorda – ribadivo la necessità di rivedere anche la presenza della PL in zona, dal momento che il presidio fisso ai giardini, con una sola pattuglia ferma per alcune ore, ha dato prova di non rappresentare uno strumento utile, né sotto il profilo della dissuasione, né sotto quello dell’aumento della sicurezza percepita per i cittadini. Serve invece, una presenza più ‘dinamica’ capace di intervenire nei numerosi casi di necessità o per arginare il degrado che si accompagna alle frequentazioni borderline di questi luoghi”

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