Influenza, per i pediatri di famiglia vaccini introvabili: “Ostacolato il nostro lavoro”

Vaccini difficili da reperire. Pediatri costretti a una vera e propria caccia al tesoro fra farmacie e uffici dell’Agenzia di tutela della salute per reperire le dosi necessarie. E’ la denuncia arrivata sul tavolo del direttore generale dell’Ats Milano metropolitana, Marco Bosio, e dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, e firmata dai pediatri di famiglia. I sanitari spiegano che le famiglie lombarde vogliono che siano i pediatri di famiglia a vaccinare i bambini, ma che l’organizzazione sanitaria regionale non li agevola. “Ats Milano è in stato confusionale”, dicono. “Siamo di fronte a comportamenti non univoci nello stesso territorio” conferma Alberto Pedone, rappresentante del Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia) in Ats. Alcuni pediatri sono indirizzati alle farmacie per il ritiro delle dosi destinate ai piccoli assistiti, altri agli uffici dell’azienda sanitaria, con un calendario per il ritiro complicato che costringe a una vera e propria caccia al tesoro. A ciò – prosegue la categoria – si aggiungono ritardi nella consegna dei vaccini ed errori nel numero di dosi necessarie, considerando che nei bambini vaccinati per la prima volta ne sono necessarie due da somministrare con intervallo di almeno un mese. E tutto questo mentre i medici di famiglia possono ritirare, in maniera semplice e ordinata, le dosi necessarie per gli adulti nella loro farmacia di riferimento. “Le famiglie lombarde chiedono che sia il pediatra di famiglia a eseguire le vaccinazioni dei propri figli. Lo dimostrano i dati di una recente indagine condotta da Simpef e presentata poco più di un anno fa – ricorda il Segretario nazionale, Rinaldo Missaglia –. Eppure, gli ostacoli frapposti dall’organizzazione sanitaria regionale contrastano palesemente con l’intento di soddisfare questa esigenza”. Secondo l’indagine condotta dall’istituto Nextplora per Simpef, più della metà delle mamme intervistate, il 64 per cento, gradirebbe fosse il pediatra di famiglia a vaccinare il proprio figlio: sarebbero più sicure e tranquille perché il medico, conoscendo la storia clinica del bambino, saprebbe scegliere il momento più adatto per la vaccinazione, potrebbe intervenire in maniera più efficace in caso di eventuali effetti collaterali, sarebbe più comodo, più vicino a casa, con orari più flessibili e con tempi di attesa minori”.

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