Maltempo, Fontana: in Lombardia danni per 40 milioni di euro, chiesto lo stato di emergenza

 

“Confermo di aver sottoscritto e inoltrato al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza per le province lombarde che hanno subito danni.” Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana incontrando i giornalisti per la conferenza stampa dopo giunta. “Questo ci consentirà di chiedere l’intervento dello Stato – ha aggiunto il presidente Fontana – in quanto da una prima stima pare che i danni ammontino attorno ai 40 milioni di euro. Non certo paragonabili a quelli subiti dal Veneto ma senz’altro di notevole importanza”.

L’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, ha sottolineato come la richiesta dello stato di emergenza “sia fondamentale per poter ottenere tutti i fondi necessari a far fronte ai danni causati dall’eccezionale ondata di maltempo”. Foroni ha poi spiegato come Regione Lombardia stia già lavorando per trovare almeno 4 milioni di euro da destinare alle opere di pronto intervento in modo da riportare la situazione alla normalità nel più breve tempo possibile. “Quanto alla prevenzione – ha sottolineato Foroni – abbiamo investito circa 70 milioni di euro solo nel 2018 e ho sollecitato nuovamente il ministro dell’Ambiente per avere i 148 milioni di euro che spettano alla Lombardia per la difesa del suolo in base ad un accordo con il Governo centrale”. Misure specifiche saranno messe in campo anche per il settore boschivo, come ha annunciato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.

LA GIUNTA SALA LANCIA BATTAGLIA SUI TEMI AMBIENTALI – “Un’altra giornata tragica per il nostro paese con disastri ambientali e persone morte e danni pesantissimi. È chiaro che queste cose sono le conseguenze del cambiamento del clima causato dall’inquinamento che stiamo producendo. E anche le conseguenze di non fare interventi di prevenzione contro il dissesto idrogeologico. Subito dobbiamo fare azioni concrete contro inquinamento”. Così ieri sera su Facebook, l’assessore all’Ambiente Marco Granelli dopo i danni e le vittime per il maltempo. “Il mio impegno e quello del Comune su area B sarà massimo, come quello di potenziare il trasporto pubblico e diffondere il più possibile i bandi per distribuire i 30 milioni di euro per i privati che vogliono cambiare i vecchi diesel e migliorare efficienza energetica delle abitazioni. Ma anche quello per fare velocemente le opere su Seveso e Lambro, per prevenire e impedire le esondazioni. Il Governo però non ci lasci solo, servono risorse e ingenti, non palliativi. I governi Renzi e Gentiloni avevano avviato Italia sicura con 1.300 milioni di euro messi in progetti concreti presentati e avviati il 6 agosto 2015. Il nuovo Governo per ora ha chiuso la struttura di Italia Sicura e ancora non ha messo un euro. Non ci siamo. Ci vogliono decisione e risorse, e fare presto. Noi a Milano ci siamo e cercheremo di fare di più”, scrive Granelli. Sempre ieri, anche il sindaco Giuseppe Sala era intervenuto con forza sul tema ambientale: “Adesso basta, non ho più bisogno di ulteriori tristi prove per convincermi che la questione ambientale e del cambiamento climatico sono centrali nell’agenda politica di un Paese serio. Per quanto mi riguarda, non c’è tema che mi stia più a cuore”, ha scritto il sindaco su Facebook aggiungendo: “Non so che ne sarà del mio futuro politico. Ma so che non sfuggirò al mio dovere di essere attivamente in prima linea affinché si inverta questa devastante tendenza verso un global warming che potrebbe uccidere il nostro pianeta. E lo dico avendo studiato ed essendomi confrontato con esperti della materia: non ho mai fatto e non farò mai dell’allarmismo una leva della mia azione politica, ma non mi piace l’idea di girarmi dall’altra parte vedendo ciò che sta accadendo. Spero che in tanti abbiano la volontà di unirsi a me in questa battaglia”. Sul tema del maltempo e dei danni, anche l’assessore Pierfrancesco Majorino attacca: “Chi vota i condoni edilizi è complice della cultura che porta i disastri ambientali”; mentre l’assessore Pierfrancesco Maran, sempre su Facebook, scrive stamani: “Non è né comprensibile né accettabile il motivo per cui solo poche settimane fa son stati rispedite al mittente le risorse BEI per il dissesto idrogeologico, scelta che segue di qualche mese la decisione di chiudere l’unità di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio”.

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