Calci, pugni e coltellate fuori dalla discoteca: 4 arresti per l’ “azione dimostrativa” della gang sudamericana

Personale della Squadra Mobile della Questura di Milano ha dato esecuzione stamani a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del Gip presso il Tribunale di Milano su richiesta della Procura della Repubblica a carico di 4 cittadini sudamericani, responsabili di tentato omicidio e rissa aggravata, avvenuto la notte dello scorso 3 giugno, a Milano nei pressi di una discoteca di via Toffetti, ai danni di un minore di origini sudamericane. Secondo gli inquirenti l’episodio è riconducibile alle dinamiche di controllo del territorio tipiche delle bande di strada salvadoregne, le cosiddette “pandillas” e in particolare alla gang MS13.

Secondo la ricostruzione, l’aggressione, avvenuta il 3 giugno scorso, sarebbe avvenuta per “vendicare”, agli occhi della comunità latinoamericana, l’affronto subito per un diverbio avvenuto all’interno della discoteca nel corso della serata tra una delle “affiliate” alla gang degli aggressori ed altri avventori facenti parte del gruppo degli aggrediti, proprio per incutere timore e ottenere riverenza dalla stessa comunità. Gli indagati, in concorso tra loro, hanno dapprima aggredito la vittima, sferrandogli pugni e calci (anche in direzione della testa) e, successivamente, uno di loro lo ha colpito più volte alla schiena e al costato con un coltello. Una di queste ferite, molto profonda, ha raggiunto il polmone destro della vittima lacerandolo e causando un versamento interno, tanto da rendere necessario un drenaggio di circa mezzo litro di sangue dal polmone. Le dinamiche del tentato omicidio, con particolare riferimento al luogo e alle modalità dell’aggressione, nonché le testimonianze raccolte sul posto hanno fatto supporre sin dalle prime fasi dell’indagine che l’episodio fosse riconducibile alle dinamiche di controllo del territorio tipiche delle cosiddette “pandillas” salvadoregne ed in particolare a quella denominata “MS13”. L’ipotesi è stata confermata pienamente nel corso dell’indagine: due degli indagati sono risultati infatti affiliati a pieno titolo alla pandilla “MS13”, mentre i complici ne sono risultati dei fiancheggiatori, ma comunque ben a conoscenza delle dinamiche e delle regole che vigono all’interno della banda. comunità. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, Alessandra Simion, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Maria Letizia Mocciaro.

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