Aids, Milano aderisce al progetto “Fast track cities” con altre 250 città del mondo

Anche Milano si unisce al progetto internazionale Fast Track Cities per la lotta all’Aids, al quale partecipano già 250 città nel mondo. Questa mattina in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, la firma dell’adesione da parte del sindaco Giuseppe Sala durante un incontro negli spazi della Microsoft House di viale Pasubio, al quale è intervenuto anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Il sindaco ha sottolineato che quello della diffusione dell’ AIDS “resta un problema grave anche per Milano”. “Noi siamo convinti – ha detto – che sia un tema su cui bisogna impegnarsi molto” anche perché ora siamo in una fase storica “in cui forse si è tornati a sottovalutare la questione, ma il problema c’è”. Sala ha anche ricordato i dati della diffusione del virus in città, secondo i quali “un milanese su 10mila è malato”. “È una dimensione che deve portare a una grande attenzione e a farci pensare cosa possiamo fare”, ha detto. Per il sindaco più in generale “la politica deve concentrarsi sul tema del diritto alla salute che si compone in più parti: ricerca, didattica e welfare”. E per quanto riguarda Milano, ha infine confermato che l’impegno del Comune sul Welfare è enorme”. “Il nostro credo è quello di una città che mentre cresce deve pensare a chi è in difficoltà” e quello dell’Aids “non è un tema residuale ma centrale in una città come Milano”, ha affermato.

La firma di Milano per l’adesione al progetto è è avvenuta durante l’incontro promosso dal Comune e dalla Fondazione The Bridge. Il progetto Fast Track Cities Initiative fornisce supporto alle città per la messa a punto di strategie di risposta all’HIV e offre la possibilità di condividere piani di implementazione locali per raggiungere gli obiettivi “90-90-90” che prevedono che almeno il 90% di PLHIV (persone affette da HIV) conoscano il loro stato, sia assicurato l’accesso all’ART (terapia antiretrovirale) al 90% delle persone con HIV, arrivi al 90% la percentuale di PLHIV in ART con carica virale non rilevabile; rafforzare le strategie di prevenzione dell’HIV; ridurre a zero l’impatto negativo dello stigma e della discriminazione; il monitoraggio in tempo reale dei progressi raggiunti attraverso una piattaforma comune basata sul web; buone pratiche, momenti di condivisione e know-how per il raggiungimento degli obiettivi; offrire una rete di partner con i quali creare sinergie e dar vita a momenti di riflessione comune. “Oggi Milano entra ufficialmente a far parte della rete globale Fast Track – ha dichiarato il sindaco – impegnandosi a favore del diritto alla cura, alla dignità e alla qualità della vita di chi ne è colpito. Vogliamo partecipare con tutte le nostre capacità ed eccellenze scientifiche nel campo della ricerca, della didattica e del welfare per raggiungere l’obiettivo di sconfiggere l’AIDS entro il 2030. Per far questo è necessario dare nuovo slancio alle nostre azioni: abbiamo visto dai dati che il contagio c’è ancora e i casi sono in aumento: bisogna prevenire prima che curare. La collaborazione con le altre città del mondo permetterà di unire le forze e di moltiplicare gli strumenti per rafforzare la protezione e la vicinanza ai malati combattendo, oltre alla malattia, anche ogni forma di discriminazione e pregiudizio”.

I NUMERI DELL’AIDS IN LOMBARDIA – Nel 2017 (ultimi dati messi a disposizione dal COA – Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità) sono stati diagnosticati 690 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti. La regione che nel 2017 ha segnalato il maggior numero di casi è stata la Lombardia, seguita dal Lazio e dall’Emilia-Romagna. Nel 2017 il 19,6 % delle segnalazioni sono pervenute dalla Lombardia. Nella sola città di Milano sono state effettuate 675 nuove diagnosi di HIV. Oltre il 70% dei casi di AIDS segnalati nel 2017 era costituito da persone che non sapevano di essere HIV positive.

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