Addio a Pinketts, tra noir e grottesco ha raccontato Milano. Il ricordo del ‘suo’ Le Trottoir: “Un fratello, il suo verbo dal genio universale”

La foto pubblicata su Facebook dal locale Le Trottoir

E’ morto lo scrittore milanese Andrea Pinketts, pseudonimo di Andrea Giovanni Pinchetti. Scrittore e giornalista, intellettuale con un marcato stile personale ‘trasgressivo’ e provocatorio, frequentatore notturno di locali storici come le Trottoir, Pinketts è morto all’Ospedale Niguarda di tumore, aveva 57 anni.
Tra le sue citazioni che già circolano su Facebook insieme a tanti messaggi di cordoglio di amici e lettori, una emblematica dello stile di Pinketts, tratta da “Il senso della frase”: “Non so sciare, non so giocare a tennis, nuoto così così, ma ho il “senso della frase”. Il senso della frase è Privilegio poiché, se lo possiedi, permette a una tua bugia di essere, se non creduta, almeno apprezzata. Nel caso poi, una volta tanto, tu ti decida a dire la verità, quella vera, quella che puzza perché non si lava con gli eufemismi, quella brutta perché non si ritocca né si abbellisce con la chirurgia estetica del ricordo, nel caso tu dica la verità, la verità pelosa, la verità arrapata, se possiedi il senso della frase la verità avrà l’aspetto un po’ puttanesco eppure di classe di una bella menzogna”. “Non so se si nasca con il senso della frase. Di sicuro ci si muore.”

A Pinketts uno dei ricordi più commossi lo dedica su Facebook proprio le Trottoir, il locale dove lo scrittore passava molto del suo tempo:

“Una delle menti più illuminate della letteratura.
Andrea il nostro fratello ci ha lasciato.
Eravamo la sua famiglia, lui e la sua gigantesca mamma, donna Mirella.
Dentro tutti noi, risuona il tuono della sua voce, l’agilità del suo verbo dal genio universale, fratello dal cuore immenso e generoso,in esatta proporzione con la sua mente, fratello d’anima pura.
Fratello come ti amiamo”.

Commenta per primo

Lascia un commento