Smog, Legambiente: Brescia, Lodi e Monza le città più inquinate. Anche Milano tra le peggiori d’Italia

“Un anno da codice rosso”, il 2018, per la qualità dell’aria in Lombardia. Lo denuncia Legambiente nel dossier ‘Mal’aria 2019’, report annuale sull’ inquinamento atmosferico.  Le tre città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge, anche a livello nazionale – viene riferito – sono Brescia con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono) e Monza (140). Milano (135) è la sesta città italiana per inquinamento – preceduta da Venezia ed Alessandria – quarta invece a livello lombardo, dove è seguita da Bergamo e Cremona (127). Analizzando le classifiche stilate dall’associazione, si evince come l’intero bacino padano resti soffocato dalla morsa dello smog. Per quanto riguarda i valori di Pm10 Lodi (centralina Vignati) guida la classifica delle città lombarde che hanno oltrepassato il limite quotidiano fis­sato per legge a 50 μg/mc, come media giornaliera, da non superare per più di 35 giorni l’anno , con 78 giorni, seguita da Milano (Marche) con 74. Nemmeno i mesi estivi, meno colpiti dalle concentrazioni delle polveri, hanno mostrato segnali positivi: l’ozono troposferico – un inquinante secondario che si forma per reazioni fotochimiche a partire da inquinanti precursori quali gli Ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC), spesso sottovalutato perché si forma nelle zone rurali – i capoluoghi di provincia che hanno superato il limite di 25 giorni con una media mobile sulle otto ore superiore a 120 microgrammi per metro cubo vedono Brescia tra le città peggiori per questo inquinante con 103 giorni, seguite da Monza (89), Lecco (88), Bergamo (85), Varese (78). Un quadro preoccupante che per Legambiente indica l’urgenza di pianificare misure strutturali capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili. «Le misure di limitazione delle emissioni devono diventare una priorità politica e amministrativa – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Nonostante l’esistenza dell’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano, infatti, tuttora si continua a procedere per deroghe. Oggi la sfida per Regione Lombardia deve essere quella di ridurre il tasso di motorizzazione e di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento. È necessario ripensare le città per le persone, non per le auto, con regolamenti che disincentivino l’uso delle automobili, incentivando davvero la mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare e prevedendo reti ciclabili che attraversino nelle diverse direttrici i centri urbani, prendendo esempio dalle maggiori città europee che si muovono in questa direzione già da tempo”.