Il Comune di Milano ha inaugurato quattro sportelli per garantire una residenza anagrafica cosiddetta “fittizia” a chi è senza una casa. Il servizio – che ora prende il nome “Residenza-MI” – era già attivo da qualche anno sperimentalmente nel Municipio 1, all’interno del Cam Garibaldi di via Strehler. Da oggi si moltiplica in città con l’obiettivo di raggiungere più persone e garantire i loro diritti.
“La residenza – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – è un requisito imprescindibile per accedere ad alcuni servizi fondamentali, per questo vogliamo assicurarci che chiunque possa godere dei diritti che sono garantiti dalla Costituzione, in primis quello di potersi curare utilizzando il sistema sanitario. L’attivazione di Residenza-Mi va proprio in questa direzione. Il servizio, inoltre, diventa ancora più importante visto il periodo storico in cui ci troviamo: paradossalmente tanti senza dimora, molti dei quali italiani, che avrebbero i requisiti per il reddito di cittadinanza rischiano di essere tagliati fuori perché incapaci di dimostrare la propria residenza. Agganciarli con gli sportelli vorrà dire tentare di ricostruire il loro quadro anagrafico”.
I nuovi sportelli hanno iniziato la loro attività nei Municipi 4 (via Oglio 18), 5 (viale Tibaldi 41), 6 (via Legioni Romane 54) e 8 (Via Quarenghi 21). Ogni sportello sarà aperto due giorni alla settimana: in via Oglio, mercoledì dalle 14 alle 17 e venerdì dalle 9 alle 12; in viale Tibaldi, giovedì dalle 9 alle 12 e martedì dalle 14 alle 17; in via Legioni Romane, martedì dalle 9 alle 12 e giovedì dalle 14 alle 17; in via Quarenghi, mercoledì dalle 9 alle 12 e lunedì dalle 14 alle 17.
Il servizio verrà gestito dal Terzo Settore, in particolare dall’Ati (associazione temporanea di impresa) costituita da Fondazione Caritas Ambrosiana, Consorzio Frasi Prossimo e Fondazione Casa della Carità, vincitrice dell’avviso pubblico finanziato con risorse provenienti dal Programma operativo nazionale per il contrasto alla grave emarginazione (PON Inclusione).
Residenza-MI – spiega il Comune – andrà ad arricchire ulteriormente l’offerta dei servizi per i senza fissa dimora, per garantire a chi vive per strada il diritto alla residenza anagrafica che è indispensabile per richiedere documenti come la carta di identità e la tessera sanitaria e, di conseguenza, poter godere di alcuni diritti fondamentali, come l’accesso alle cure attraverso il servizio sanitario nazionale.
Per accedere agli uffici sarà necessario presentare una relazione, redatta dai servizi sociali territoriali, dagli operatori del Centro aiuto Stazione Centrale (Casc) o dagli enti del Terzo Settore con cui il Comune collabora, che dimostri che la persona che arriva allo sportello abbia una relazione continuativa con il territorio e abbia espresso la volontà di rimanere a Milano.
Nei prossimi mesi l’Amministrazione si impegnerà a reperire degli spazi idonei per far sì che ci possa essere uno sportello “Residenza-MI” in ogni Municipio.