La città smart si sviluppa dall’interconnessione di due mondi, quello della casa e quello della mobilità: da un lato le automobili, che da semplice proprietà privata sono diventate una piattaforma di uso condiviso e interconnesso con le infrastrutture delle città, dall’altro le case, diventate intelligenti grazie all’internet delle cose e alle interconnessioni con gli elettrodomestici”. Così Giorgio Meszley, CEO di GaiaGo, l’app che permette agli utenti di condomini e aziende di condividere un’auto, ha parlato del ruolo strategico della mobilità nella rete delle smart cities, in occasione di “Smart city: mobility platform”, tavola rotonda inserita nel programma di Milano Digital Week. Al centro dell’incontro – promosso da GaiaGo e Fintech District – il tema degli spazi “user centric” e della mobilità elettrica, integrata agli edifici. “Siamo davanti ad un cambiamento culturale epocale dell’ecosistema mobilità — ha aggiunto Meszley — gli spazi delle nostre città, come le case e gli uffici in cui viviamo, possono essere percorsi con la mobilità integrale ecosostenibile e così essere valorizzati, i cittadini sono connessi con il territorio in un modo nuovo che gli permette di ottimizzare il tempo e disporre di più servizi, più economici e più facilmente fruibili”. Si stima che dal 2025 il 35% della popolazione mondiale utilizzerà un’auto elettrica per spostarsi, e molto probabilmente lo farà con un veicolo con guida autonoma, non di proprietà e trovato su un’app. È evidente che i paradigmi della mobilità esistiti fino ad oggi saranno superati e con essi cambieranno anche le abitudini delle persone. Nel sistema delle smart cities, la fruizione degli spazi per i cittadini sarà “user centric”, grazie all’interconnessione tra gli edifici smart e ai servizi di mobilità, rendendo la vita più comoda e sostenibile.