Il Policlinico svela i suoi “tesori d’arte”: nuovo percorso espositivo per le opere della Ca’ Granda

Il percorso espositivo "I Tesori della Ca' Granda" articolato cinque sale permanenti in cui sono esposti 23 ritratti dal '600 al '900, eseguiti da pittori del calibro di Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Mosé Bianchi, Carlo Carrà, il Pitocchetto, Filippo Abbiati, Emilio Longoni, Mario Sironi (Foto Policlinico)

In occasione della Festa del Perdono – istituita nel 1459 da papa Pio II per celebrare i benefattori dell’antica Ca’ Granda di Milano -, il patrimonio artistico della Ca’ Granda, che racconta sei secoli di beneficenza milanese, torna alla luce e diventa un’esposizione permanente e gratuita. Tra i grandi capolavori anche l’unico ritratto eseguito su commissione da Giovanni Segantini e i primi due dipinti di benefattori appena realizzati dai giovani artisti dell’Accademia di Brera. Inaugurato oggi e ospitato in via Francesco Sforza 28, sede degli uffici amministrativi e dell’Archivio Storico del Policlinico di Milano, il percorso espositivo “I Tesori della Ca’ Granda” – cinque sale permanenti in cui sono esposti 23 ritratti dal ‘600 al ‘900, eseguiti da pittori del calibro di Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Giuseppe Molteni, Mosé Bianchi, Carlo Carrà, il Pitocchetto, Filippo Abbiati, Emilio Longoni, Mario Sironi – è stato realizzato dalla Fondazione Ca’ Granda Policlinico per far conoscere i suoi ‘tesori d’arte’. “Con la Festa del Perdono, che quest’anno cade proprio il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, da secoli si celebra la fondazione del nostro Ospedale”, spiega Marco Giachetti, presidente del Policlinico di Milano.

“Quello dei Tesori della Ca’ Granda è il giusto modo per rendere onore a questa tradizione. E’ un percorso che ho fortemente voluto per riavvicinare i cittadini alla nostra storia e alle nostre radici. L’obiettivo è sempre stato quello di far re-innamorare i lombardi e i milanesi della nostra istituzione, resa grande anche grazie alla loro generosità nei secoli. Ora, con questa esposizione permanente l’obiettivo è senz’altro raggiunto. Grazie a questa filantropia e a quello che i benefattori ci hanno donato riusciremo a realizzare anche il Nuovo Policlinico, primo esempio di struttura pubblica quasi interamente autofinanziata”.”L’apertura di questo percorso museale – commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – è un’occasione unica per celebrare la storica alleanza tra la generosità di coloro che donano e l’attenzione per i più fragili che caratterizza il nostro Ospedale sin dalla sua fondazione. E’ anche un modo per confermare il ruolo internazionale che il Policlinico ha nel campo della medicina e della ricerca. Accanto ai quadri infatti saranno esposte raccolte di strumenti medici e scientifici dall’800 ad oggi, con cui i nostri esperti hanno fatto scuola nel mondo. Strumenti che hanno salvato vite, persone, famiglie: anche questo è un modo per dire grazie a tutti coloro che ci sostengono”.