Stadio, il ‘parere’ degli esperti Resta e Boeri: “Milano in grado di affrontare una nuova sfida” [videonews]

“Penso che bisogna fare delle scelte coraggiose in questi casi, penso che si debba costruire un nuovo stadio”: così a margine della presentazione della Arch Week a Palazzo Marino, il Rettore del Politecnico Ferruccio Resta ha risposto a chi gli chiedeva cosa voterebbe ad un ipotetico referendum sulla demolizione dello stadio Meazza. Secondo Resta “non c’è dubbio” sul fatto che sia “più facile costruire un nuovo stadio”. “Nel senso che c’è una area nuova, si può fare un progetto completamente nuovo e pensato per il futuro. Naturalmente accanto a questo c’è da disegnare non solo l’impianto sportivo, ma la trasformazione di tutta l’area”, ha spiegato ricordando anche che al Politecnico è attivo un master dedicato proprio allo sviluppo e trasformazione degli impianti sportivi “che – ha detto il Rettore – sono un momento importante di di trasformazione delle aree” . Accanto al progetto del nuovo stadio, ha quindi concluso Resta ci dovrà essere anche quello per decidere cosa fare del Meazza “e questo – ha sottolineato – sarà un nuovo grande progetto culturale per Milano“.

Nella semplificazione di un referendum per demolire o meno San Siro “sono assolutamente per tenerlo, però bisogna guardare anche all’aspetto della sostenibilità e se diventa impossibile continuare a usare San Siro perchè compromette la possibilità di Milan e Inter di diventare ancora più autorevoli allora si vada anche nella strada del nuovo stadio, l’importante è che sia una strada che Milan e Inter fanno assieme.” Così il presidente di Triennale Milano Stefano Boeri, a margine della presentazione a Palazzo Marino della Milano Arch Week 2019. “Amo molto San Siro, lo frequento e spero che si possa pensare a una sua rigenerazione perché San Siro diventi uno stadio a due ingressi, a due facce. – ha proseguito Boeri – L’area del Trotto lo può permettere e cioè di avere un ingresso specifico dedicato al Milan e uno dedicato all’Inter mantenendo in comune il campo da calcio, gli spogliatoi e tutti i servizi. Gli skybox potrebbero essere specificamente dedicati alle due squadre insieme. Però devo anche dire che Milano è una città che non si è mai cullata nella nostalgia e, se diventasse impossibile per ragioni economiche e di gestione sostenere ancora il costo di San Siro, perché non accettare una nuova sfida. Una sfida nuova vuol dire grande concorso internazionale, chiamare i migliori architetti a livello mondiale. L’importante è che Milan e Inter siamo insieme: a me piace molto l’idea che il campo dove si calpesta l’erba e il pallone scorre sia unico per Inter e per Milan” ha concluso il presidente della Triennale Milano.