Martesana “museo a cielo aperto”, cinque nuove opere d’arte pubblica in dialogo con la natura

Torna per la sua quinta edizione Habitat_Scenari Possibili, la rassegna di arte pubblica che trasforma i luoghi naturali del territorio tra l’Adda e la Martesana in un museo a cielo aperto. Sabato 11 maggio a Cassina de’ Pecchi, domenica 12 maggio a Vimodrone, sabato 18 maggio a Vaprio d’Adda e domenica 19 maggio a Fara Gera d’Adda, vengono inaugurate cinque installazioni d’arte contemporanea che dialogano con la natura, con l’acqua e con il vento, sul tema dell’energia, del moto e della stasi, a cinque secoli dalla morte di Leonardo da Vinci, che a lungo lavorò ai progetti dei Navigli milanesi.  Le opere installate sono realizzate dagli artisti Marco Sinigaglia, Davide Tagliabue, dal duo Bonora Brothers, i fratelli Stefano e Mattia Bonora, da Ciro Amos Ferrero in arte Chiro e da Cesare Villa. Le cinque opere d’arte pubblica si aggiungono alle quindici già esistenti, installate dal 2015 ad oggi. L’iniziativa, organizzata dalla Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium, con la direzione artistica di Nicolas Ceruti, porta l’arte contemporanea nei parchi e lungo le ciclabili del fitto reticolato di canali e torrenti che vanno dal fiume Adda a Milano, per promuovere un turismo culturale consapevole e per valorizzare le espressioni artistiche delle giovani generazioni e degli artisti emergenti, interagendo con i cittadini. Gli artisti, selezionati attraverso un bando nazionale, soggiornano presso una residenza artistica realizzando sul posto le proprie opere. La rassegna artistica, riconosciuta da Regione Lombardia per la sua rilevanza regionale, si articola sul triennio 2018-2020, attorno alle tematiche della Rinascita (2018), dell’Energia (2019) e delle Trasmissioni (2020). Quest’anno vede la collaborazione di 8 Comuni: Cambiago, Cassano d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Fara Gera d’Adda, Vaprio d’Adda e Vimodrone. Ogni edizione lascia sul territorio alcune opere permanenti, per creare nel tempo una mappa dell’arte contemporanea da scoprire.

A Cassina de’ Pecchi, al Centro Culturale il Casale si trova un manufatto cilindrico che fa da cassa di risonanza come un organo musicale (“Confluenze” dell’artista Stefano Canto) e all’ultimo piano del Museo MAIO una mappa del desiderio dei cittadini, a partire dai loro percorsi, e realizzata con la lana. Al parco pubblico della biblioteca di Gorgonzola un “Baule delle Identità” raccoglie i racconti degli abitanti del luogo (di Luca Marchiori e Nicolas Ceruti), a Inzago al parco del Centro Culturale Dè Andrè si trova l’opera murale “Parete Rinascita”, che raffigura piante e fiori (a cura di Bonora Brothers); a Cologno Monzese al parco pubblico di Villa Casati “Water is Precious”, di Chiara Cerea, installazione di arte pubblica partecipata utilizzando bottiglie di plastica usate. Al parco pubblico di Villa Taverna a Cernusco sul Naviglio “Primavera” di MargStudio, con le foglie simbolo di vitalità; a Fara Gera d’Adda un tronco fossile di cemento reciso (“Untitled” di Federico Tosi) e l’anello “Equilibrio Circolare” di Chiro – Ciro Amos Ferrero al parco pubblico di via Adda; a Vimodrone in piazza Vittorio Veneto “We no longer make history (ciao ciao!)” di Fabio Dartizio, con due motorini Piaggio fusi tra loro per rappresentare il collasso spaziale relativo e virtuale, e al parco pubblico di Villa Torri “Cerchio” del collettivo Colla. Infine, grazie alla collaborazione con Ecoismi 2016, Frammenti di Eraclito si trovano incisi su travi in abete lungo i 30 km di ciclabile del naviglio della Martesana, a Cassano d’Adda si possono vedere le grandi girandole colorate create con cerchioni di bicicletta (“Rainbow Wheels di Federica Pezzani e Daniele Verderio), a Cassina de’ Pecchi, sul Naviglio della Martesana si trova un’inedita rastrelliera per biciclette integrata con una seduta d’appoggio per riposare e ripararsi dal sole (“Pausa” del collettivo Colla), e al Parco pubblico della Besozza a Pioltello si trova “Nightflight” di Elin&Keino, la riproduzione delle costellazioni attraverso semisfere di acciaio con fori che sfruttano la luce solare di giorno e quella dei lampioni la notte. La maggior parte delle opere, inoltre, sono create per essere accessibili anche a persone con una disabilità.