Raccolta differenziata, il “Contatore Ambientale” misura i benefici delle buone pratiche

Con la raccolta differenziata del 2018 è stato misurato per la prima volta un risparmio di circa 350 mila tonnellate di CO2, 3 milioni di metri cubi di acqua, quasi 2 mila megawatt di energia elettrica. Lo stesso quantitativo consente un recupero equivalente di ri-prodotti: 14 milioni di felpe, 114 milioni di nuove bottiglie, 3 milioni di chiavi inglesi, 419 milioni di scatole per scarpe, 224 mila panchine, 123 mila armadi e 209 mila caffettiere moka. I risultati della raccolta differenziata sono diventati misurabili grazie al
Grazie al “Contatore Ambientale” introdotto a Milano da Comune, Amat, A2a Ambiente – Amsa e sviluppato da Conai in collaborazione con eAmbiente è stato possibile calcolare per la prima volta i benefici per l’ambiente della raccolta differenziata. I dati sono stati presentati oggi al convegno “Il valore della circular economy a Milano” organizzato in Università di Milano-Bicocca dal Cesisp (Centro di Economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico). In un anno (2018) grazie alle “buone pratiche” della raccolta differenziata è così stato misurato un risparmio di circa 350 mila tonnellate di CO2, 3 milioni di metri cubi di acqua, quasi 2 mila megawatt di energia elettrica. Lo stesso quantitativo consente un recupero equivalente di ri-prodotti: 14 milioni di felpe, 114 milioni di nuove bottiglie, 3 milioni di chiavi inglesi, 419 milioni di scatole per scarpe, 224 mila panchine, 123 mila armadi e 209 mila caffettiere moka.
Il Contatore Ambientale è uno strumento che, grazie a una metodologia messa a punto durante ExpoMilano2015, riesce a quantificare i benefici ambientali della raccolta differenziata e di tutte le attività di riciclo e recupero dei rifiuti. Il nuovo modello di misurazione si basa sul metodo scientifico del Life Cycle Assessment per la valutazione degli impatti ambientali attraverso l’identificazione dei consumi energetici e dei materiali, dei mezzi e delle apparecchiature usate, e conseguentemente delle emissioni rilasciate in atmosfera. Nel caso del Contatore Ambientale della raccolta differenziata di Milano, oggi al 60% circa, l’analisi è relativa alla vita del materiale dal momento in cui diventa rifiuto, fino alla preparazione per la trasformazione in nuovo prodotto, materia prima da riutilizzare, o in nuova energia. Una volta raccolti i dati sulla quantità di rifiuti raccolti e suddivisi nelle varie frazioni, a finire sotto esame sono tutti i passaggi sulle attività che occorrono per rigenerarli e renderli riutilizzabili in nuovi prodotti. Si usano, ad esempio, i dati relativi ai mezzi di trasporto e di movimentazione all’interno degli impianti, il relativo consumo di carburante, la produzione di ulteriori scarti, gli scarichi in acqua e le emissioni in aria dovuti ai processi di trattamento. I risultati vengono elaborati attraverso un set di indicatori, in grado di restituire dati e cifre che esprimono in maniera sintetica i vantaggi della raccolta differenziata rispetto a uno scenario in cui i rifiuti vengono destinati esclusivamente alla discarica: emissioni di CO2 risparmiate; minore consumo di acqua; energia elettrica non consumata; ri-prodotti confezionati con materiale riciclato; materie prime vergini risparmiate per produrre nuovi oggetti.

“Vogliamo che i cittadini siano incoraggiati a continuare nel loro sforzo di differenziare i rifiuti domestici e cambiare la percezione di chi ha ancora dubbi sulla reale utilità dello sforzo – dichiara Marco Granelli, assessore Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, spiegando che i dati saranno diffusi alla cittadinanza periodicamente – E’ importante diffondere sempre di più la cultura dell’economia circolare, che si basa sul principio che la gestione dei rifiuti non è solo un servizio, bensì un vero e proprio settore industriale”.