“Il Ministero dei beni culturali, ne parlo con rispetto e con il ministro ho anche un buon rapporto, ha messo il vincolo, che segue quello al QT8. Ma perché senza averne prima discusso con noi? Quando anche la Sovrintendeza locale non lo sapeva. Quanto valgono queste decisioni nello sviluppo di una cittá? È intollerabile che qualcuno abbia la possibilità, con poteri ostativi, di limitare le nostra capacità. Se Milano non avesse dimostrato di essere capace… ma questo in una macchina che funziona cambia tutto”: lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala tornando sul vincolo del ministero per piazza D’Armi (vedi sotto) durante l’incontro “Milano per l’Europa”. Anche a margine dell’incontro il sindaco ha poi ribadito: “avendo anche buon rapporto con il ministro Bonisoli e collaborando con lui su tanti temi veramente trovo pazzesco che un vincolo così importante venga messo senza nemmeno consultarci. Lo trovo pazzesco, quando poi mi pare di capire che nemmeno la sovrintendete di Milano ne fosse al corrente, sono addirittura sbalordito”. “Non possiamo che essere molto irritati di una cosa del genere – ha aggiunto Sala – tutto si può fare ma almeno discutiamone, perché se il tema è che da Roma si decidono delle cose allora anche noi sappiamo che la collaborazione arriva solo fino ad un certo livello. Prescinde un po’ dal ministro perché lo conosco e ho un buon rapporto, ma cose del genere creano distanze al posto che creare partnership”.
“Mi dispiace se Sala si è irritato, penso di vederlo nei prossimi giorni e ci spiegheremo”: così il ministro per i Beni Culturali, Alberto Bonisoli a margine di un incontro a Palazzo Litta, sulle critiche del sindaco Giuseppe Sala per il vincolo del Ministero su piazza d’Armi. “A me risulta che questa domanda di vincolo al Ministero sia già datata, non è da ieri, non è una cosa di nostra sponte – ha aggiunto Bonisoli – ma dato che con il sindaco c’è un ottimo rapporto nel parleremo nei prossimi giorni”.
(22 maggio) Il Ministero dei Beni culturali ha avviato “la procedura per la dichiarazione d’interesse culturale particolarmente importante della Piazza d’Armi di Baggio a Milano”.
“Piazza d’Armi – si legge in una nota -, fin dagli inizi del secolo XX di particolare importanza per il suo riferimento alla storia dell’aviazione italiana e, a partire dagli anni Trenta, alla storia militare, è diventata con il tempo un elemento storico consolidato nel paesaggio urbano, oltre che un vero e proprio polmone verde per la città di Milano, dove sono sorte spontaneamente aree boschive, creati orti e inserite attività sportive.
Per questi motivi, il Mibac ha avviato le procedure per l’esplicitazione dei caratteri di interesse storico-relazionale presente nel rapporto fra Piazza d’Armi e gli edifici militari sorti attorno ad essa; per il procedimento di dichiarazione dell’interesse particolarmente importante di Piazza d’Armi, in particolare attraverso il mantenimento della destinazione a verde dell’intera area oggetto del provvedimento e il divieto di nuove edificazioni in tutta l’area attualmente a verde; infine per i procedimenti finalizzati all’emanazione di prescrizioni di tutela indiretta per la salvaguardia delle condizioni di prospettiva, luce, ambiente e decoro degli edifici sottoposti a tutela facenti parte della caserma Santa Barbara e del complesso denominato Magazzini di Baggio”.
A stretto giro arriva il commento dell’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, per quello che si annuncia, dopo il quartiere QT8 e la vicenda del Giardino dei Giusti, un altro braccio di ferro tra il Comune di Milano e il Ministero a guida 5 Stelle. “Ogni volta che il MIBAC interviene fa danni. Ecco il Marchiondi 2. Mentre oggi presentiamo 4 progetti straordinari che rilanciano in maniera ambientale aree di Milano tenendo insieme verde e sviluppo (nell’ambito del concorso Reinventing Cities, ndr), il Ministero sa solo porre vincoli e dire di no. Il verde di Piazza d’Armi è già tutelato attraverso il nuovo Piano di Governo del Territorio, vogliamo progettare un grande parco con le associazioni e i cittadini, senza interferenze da Roma. Tutelare magazzini senza valore è una sciocchezza. Finirà come per l’ex istituto Marchiondi di Baggio, troppo vincolato per trovare un progetto di riqualificazione. In Piazza d’Armi , peraltro, con una tutela su edifici senza alcuna qualità architettonica”.