Atm, biglietto breve e abbonamento pluriennale: via libera a nuove formule per viaggiare sui mezzi pubblici

“Introdurre nel corso del 2020 un biglietto breve a minor costo per un numero limitato di fermate o eventualmente di tempo la cui applicazione verrà scelta tecnicamente per rendere questo strumento di viaggio sicuro, conveniente e agevole per i cittadini.” Questo il testo dell’emendamento presentato da Carlo Monguzzi e Filippo Barberis (PD), approvato all’unanimità in Consiglio comunale, nell’ambito della discussione sulla delibera per l’aumento a 2 euro del biglietto Atm, in seguito a una modifica suggerita dal consigliere leghista Gabriele Abbiati. Modifica inizialmente bocciata dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli, che riteneva già sufficientemente chiaro il testo iniziale dell’emendamento. Bocciati dal Consiglio i subemendamenti proposti dalla consigliera M5S Patrizia Bedori e dal capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale. La consigliera Bedori aveva proposto l’applicazione del biglietto breve a partire dall’introduzione dell’aumento delle tariffe Atm fissato per il 15 luglio, mentre De Pasquale aveva proposto di fissare il costo del biglietto breve in esame a 50 centesimi, sebbene abbia aggiunto che: “Lascerei all’Atm definire se l’ambito della riduzione debba essere calcolato sulle distanze, oppure in ambito temporale.” Il prezzo sarà deciso successivamente secondo anche le valutazioni di Atm.

Approvato anche l’emendamento che prevede che entro  il 2020 sia disponibile “un abbonamento pluriennale che abbia limite minimo di almeno due anni e un costo scontato del 10% con possibilità di rateizzazione mensile”, si legge nel testo presentato dal gruppo Milano Progressista e approvato con voto unanime Consiglio comunale. Il costo di questo abbonamento ammonterà a 297 euro annui contro i 330 dell’abbonamento annuale, ovvero 24,75 euro mensili grazie allo sconto del 10 per cento dedicato a chi sottoscriverà questa formula di abbonamento per almeno due anni.

(11 giugno) È stato approvato all’unanimità, in consiglio comunale, nell’ambito della discussione sulla delibera che porterà all’aumento del biglietto, l’emendamento relativo all’introduzione di una Oyster Card milanese proposta dal gruppo Milano Progressista, con la consigliera Anita Pirovano come prima firmataria. Prima dell’approvazione, l’assessore alla Mobilità Marco Granelli ha richiesto una modifica del testo, in cui viene specificata la natura della carta. Si tratta infatti di una “tessera prepagata ricaricabile e modulabile sul modello londinese che consente di adattare il tipo di titolo di viaggio in relazione all’utilizzo effettivo”. “La Oyster Card è una tessera che permetterà agli utenti del trasporto pubblico di poter usufruire dell’offerta più vantaggiosa a seconda dell’utilizzo che si fa in un determinato arco di tempo, come avviene già con chi accede in metro con la carta credito”, ha spiegato Pirovano.
Bocciati invece due subemendamenti proposti rispettivamente dal consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico e dal consigliere della Lega Gabriele Abbiati. “L’utilizzo effettivo della Oyster card dovrebbe essere rivolto ai residenti in città da almeno 10 anni – ha commentato De Chirico, che ha così motivato la propria proposta: “Ritengo sia importante stabilire questo tipo di agevolazione per chi produce, lavora e paga le tasse in città. Chi viene da fuori non deve essere privilegiato rispetto agli altri.” Il subemendamento del consigliere Abbiati, invece, riguardava il nome con cui sarebbe stata diffusa la tessera: sua la proposta di cambiare la denominazione anglofona in carta Milano Servizi.