Autonomia, Fontana attacca: “Burocrati di Palazzo Chigi tentano di affondare il lavoro di un anno”

Fontana

“Dopo mesi di silenziosa e tenace opposizione da parte delle strutture di alcuni Ministeri – che hanno alternato muri di gomma a discettazioni para costituzionali pur di non far fare alcun passo avanti alle intese sull’autonomia – appare in questi giorni con straordinario tempismo un parere del dipartimento Affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi che interviene su due temi per affossare il lavoro di un anno: il testo delle intese dovrebbe essere emendabile; il testo delle intese contiene rischi per l’equilibrio di bilancio”. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in merito al parere del dipartimento Affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi sul testo delle intese siglate con le Regioni per l’Autonomia differenziata. “Sul primo, – spiega il presidente – questi autorevoli burocrati smentiscono se stessi, se e’ vero come e’ vero che fu Palazzo Chigi epoca Gentiloni, a tracciare il percorso parlamentare (non emendabilita’ del testo) per approvare le intese fra Governo e Regioni, scrivendolo e sottoscrivendolo. Sul secondo punto, le eccezioni sollevate tradiscono le mani che lo hanno scritto. Ovvero burocrati non espertissimi di finanza pubblica visto che confondono l’applicazione della autonomia con i costi standard, che e’ una legge del 2009 non ancora arrivata a conclusione”. “I famosi costi standard – puntualizza il Governatore- vanno fatti comunque a prescindere dall’autonomia perche’ il loro obiettivo e’ l’efficientamento della Pubblica Amministrazione ivi comprese le Amministrazioni Centrali, quindi anche quella dello Stato. Non e’ pensabile, cosi’ come invece avviene, che possa esistere una importante differenza di spesa per beni e servizi e personale tra le diverse amministrazioni centrali distribuite a livello territoriale”. “Per questo motivo – conclude Fontana – far emergere criticita’ dall’applicazione dell’Autonomia differenziata e’ inconcepibile e allontana, chi non utilizza in modo virtuoso le risorse investite dallo Stato, da fornire prestazioni efficienti e appropriate, senza neppure esserne chiamato a risponderne”.