Rifiuti, contro “abusivi” 19 telecamere mobili del Comune: in due mesi oltre 40 episodi registrati

Una delle riprese delle telecamere 'accese' contro chi scarica rifiuti abusivamente

È stata avviata a maggio l’attività, in via sperimentale, di contrasto all’abbandono di rifiuti che prevede il sanzionamento dei responsabili di illecito civile con una multa pari a 450 euro o penale commesso da enti o imprese, per cui la pena prevista è l’arresto da tre mesi a un anno oppure un’ammenda tra i 2600 e i 26mila euro. Il servizio, che ha visto la collaborazione del settore Ambiente, della polizia locale e di Amsa, è partito principalmente dai municipi 4 e 6 e dal mese di maggio ha visto l’installazione di 19 nuove telecamere per controllare la situazione nelle zone segnalate da residenti e municipi ed è stato presentato in Commissione consiliare congiunta Politiche ambientali, sicurezza e polizia locale alla presenza dell’assessore alla Mobilità  Marco Granelli e della vicesindaco Anna Scavuzzo.
Le immagini sono controllate dagli agenti della centrale operativa in via Drago, da cui, in caso di flagranza di illecito, viene attivato l’intervento di una pattuglia. Le informazioni fornite dalle telecamere consentono l’individuazione dei responsabili dell’abbandono rifiuti (singoli cittadini o imprese) e l’applicazione di un servizio di pattugliamento nei luoghi dove questo fenomeno si verifica con maggiore intensità, inseriti poi in una mappa del rischio. Le 19 nuove telecamere sono mobili e vengono trasferite periodicamente nelle zone sensibili.
“Abbiamo creato la prima mappa insieme ad Amsa, ricostruendo le zone più delicate attraverso le segnalazioni arrivate dai diversi municipi – ha commentato la vicesindaco -. L’obiettivo è che la sperimentazione copra tutte le zone segnalate in tutti i municipi sia da un punto di vista dell’intervento che da uno preventivo di comunicazione su come si fa la raccolta rifiuti attraverso una serie di indicazioni concordate con Amsa dove l’intervento non è sufficiente”.
A maggio, il primo mese di sperimentazione, sono stati registrati sette scarichi abusivi con illecito civile e uno penale, la cui ammenda prevista può raddoppiare in caso i rifiuti abbandonati siano considerati pericolosi.
Dal primo giugno all’11 luglio, invece, sono state avviate 36 indagini su altrettanti scarichi abusivi accertati per individuarne gli autori. Un esempio, in via Lorenteggio 105, l’11 luglio scorso, sono stati fermati dalla polizia locale due soggetti colti in flagranza.
Oggetto degli scarichi abusivi, da quanto verificato tramite le telecamere, sono prevalentemente rifiuti urbani domestici, quelli edili, mobili e suppellettili di grandi dimensioni, materiale elettrico ed elettrodomestici di varia natura. Responsabili dell’abbandono di rifiuti urbani sono prevalentemente i residenti della zona in esame, mentre i materiali edili, solitamente scaricati in zone periferiche dalla scarsa affluenza, sono attribuibili a venditori di mobili o imprese che si occupano di pulizia e sgombero di locali e cantine non residenti nel Comune di Milano ma in comuni limitrofi. “Il lavoro sinergico fra polizia locale, Amsa e area Ambiente permette un controllo e una presenza significativa sul territorio, necessaria per mettere queste telecamere in posti più mirati in modo che possano raggiungere l’obiettivo – ha commentato l’assessore Granelli -, Auspico che questo, oltre a individuare i soggetti responsabili dello scarico abusivo di rifiuti, serva anche da deterrente e che passi il messaggio che c’è chi controlla e che se qualcuno compie un’azione di questo tipo, ne paga le conseguenze”.