La ‘controcultura’ arriva in centro, in mostra le storiche riviste milanesi underground

Da “Mondo Beat” a “Pianeta Fresco” e “Insekten Sekte”, prime riviste underground degli anni Sessanta, da “Re Nudo” a “L’erba Voglio”, per gli anni Settanta, e ancora: le creazioni psichedeliche di “Get Ready”, “Hit”, “Puzz”, “Un’ambigua utopia”, articoli politici di “Viola” e “Rosso”. Sono alcuni dei titoli delle riviste, fanzine, pubblicazioni della ‘controcultura’ milanese che l’editore Agenzia X e Moicana, centro studi sulle controculture, in occasione di Bookcity 2019, intendono portare alla ribalta per raccontare un pezzo della storia di Milano. Il progetto si intitola “L’edicola che non c’è”, in questi giorni è stato lanciato un crowdfunding per sostenerlo, e dovrebbe trovare casa, dal 15 al 17 novembre, nella “galleria degli artigiani”, il tunnel della metropolitana milanese M1, tra la stazione di Cordusio e quella di Duomo, proprio dove – spiegano i promotori – nacque, nel 1966, la redazione informale della prima rivista underground: “Mondo Beat”.La mostra intende essere però anche un progetto più ampio di catalogazione e digitalizzazione: tutto il materiale esposto e raccolto, infatti, sarà digitalizzato e reso fruibile gratuitamente online. I visitatori potranno contribuire all’esposizione e all’archivio portando riviste appena pubblicate e non ancora censite. Progettata e allestita dall’artista JOYKIX, arricchita da grafiche, manifesti e supporti video, “L’edicola che non c’è” si articola come spazio dinamico che propone eventi di varia natura: dalle presentazioni di libri, reading e performance, spiegano ancora gli organizzatori che daranno spazio anche ai periodici della realtà contemporanea,  grazie a una collaborazione con il movimento delle fanzine artistiche che ha come punto di riferimento il festival annuale SPRINT.