Migranti, flashmob della rete ‘Io accolgo’ in piazza Duomo: “Cambiare politiche, via i decreti sicurezza”

Il flash mob in piazza Duomo per la Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione con la distribuzione simbolica di coperte termiche, organizzato dalle associazioni che hanno aderito alla campagna "Io accolgo" (Foto Mianews)

Il cambiamento delle politiche in materia di immigrazione, l’apertura dei canali umanitari, il rifinanziamento della rete di accoglienza e il ritiro dei decreti sicurezza del governo Lega-M5S. Sono queste le richieste della rete Io accolgo, la campagna promossa da un ampio fronte di organizzazioni della società civile, enti e sindacati, durante il flashmob organizzato in piazza Duomo dove un centinaio di persone si è radunato attorno allo striscione della rete avvolte da coperte termiche, simbolo dei migranti soccorsi in mare. “Il 3 ottobre (la giornata del sesto anniversario della tragedia del 2013 quando al largo dell’isola di Lampedusa 368 migranti persero la vita in uno dei più tragici naufragi avvenuti nel Mediterraneo, ndr) siamo qui perché vengano aperti i corridoi umanitari affinché chi affronta la traversata possa arrivare senza mettere in pericolo la propria vita”, hanno detto i manifestanti. Al suono della sirena, il flashmob è terminato e i manifestanti si sono radunati dietro allo striscione sventolando le coperte. Per raggiungere gli obiettivi proposti, inoltre, la rete lancerà nei prossimi giorni anche una raccolta firme.
“Sull’immigrazione – è l’appello della Casa della Carità, che aderisce alla rete – serve un nuovo impegno della Politica, che deve mettere da parte l’inseguimento del consenso e tornare invece a uno dei suoi compiti più importanti: far avanzare la coscienza dei cittadini. Perché ci sono valori, come quello dei diritti, che sono imprescindibili e non possono essere svenduti all’andamento dei sondaggi. E proprio di diritti si tratta quando parliamo di accoglienza e inclusione dei migranti o di una nuova legge per la cittadinanza per i ragazzi nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri (il cosiddetto ius culturae)”.