La Regione riforma la governance del trasporto pubblico. Scontro con il Comune di Milano sulle agenzie di bacino

E’ stato approvato con i voti della sola maggioranza del Consiglio regionale l’emendamento, per la riforma della governance delle Agenzie di Bacino per il Tpl, presentato dal centrodestra con la legge di semplificazione e che va verso il ridimensionamento del ruolo di Milano e della Città Metropolitana nell’Agenzia di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Contrari il M5S e il gruppo Lombardi Civici Europeisti, mentre si è astenuto il Pd che pur mantenendo le critiche nel merito all’emendamento, ha deciso di non votare contro come segno di dialogo dopo che il testo è stato modificato con la richiesta presentata dai Dem di un tavolo di confronto sul tema. Il testo votato dall’Aula stabilisce che al Comune di Milano è riservato almeno il 40% delle quote e che la somma delle quote degli Enti insistenti nella medesima Provincia o Città metropolitana non può essere superiore al 50% delle quote (in Commissione era stato votato il 45 %). Attualmente invece Milano e Città Metropolitana assieme raggiungono il 62% (50% Milano e 12% Città Metropolitana. Inoltre viene previsto che le quote di partecipazione dei singoli Enti siano determinate con deliberazione della Giunta regionale entro il 31 marzo 2020 e non più entro 31 gennaio, dando quindi tre mesi di tempo al Tavolo di lavoro con il Comune per arrivare a una diversa intesa sul riassetto .

“Oggi Regione Lombardia cambia le regole che aveva scritto nel 2012 senza averne parlato con Agenzie, Province, Città metropolitana e comuni”, dichiara l’assessore alla Mobilità Marco Granelli in merito all’approvazione dell’emendamento che modifica la governance delle Agenzie del trasporto pubblico locale.
“Questo si chiama colpo di mano – spiega Granelli -. Noi siamo sempre stati disponibili al confronto, e per questo anche oggi eravamo presenti. I tavoli però si aprono prima di approvare le leggi, non dopo, perché il dialogo tra le istituzioni è necessario per il bene dei cittadini. Per questo ci saremo anche nelle prossime settimane”.
“Voglio dire con chiarezza – aggiunge l’assessore – che con l’integrazione tariffaria che è stata fatta dall’Agenzia di Bacino, così come disegnata nel 2012, le famiglie dell’area metropolitana milanese, della provincia di Monza e Brianza e di molti territori hanno ottenuto un risparmio sugli spostamenti che va dal 20 al 30% e questo senza perdere efficienza nel servizio, qualità negli spostamenti, capillarità e soprattutto investimenti per nuove metropolitane e prolungamenti di quelle esistenti”.
“Non siamo ‘milanocentrici’ – precisa ancora Granelli -, anzi vogliamo che l’Agenzia di Bacino rappresenti tutti i comuni della Città metropolitana e della provincia di Monza e Brianza, che complessivamente contano circa 4 milioni di persone, quasi metà della Lombardia. Né stiamo ponendo questioni di quote o di compravendita. Quello che ci interessa è che l’Agenzia del Trasporto pubblico resti in grado di lavorare bene e di rappresentare tutti, di far crescere il servizio e di bandire gare nel massimo equilibrio e nella trasparenza.
Non vogliamo che ragioni esclusivamente politiche o di poltrone condizionino un servizio fondamentale per la vita delle persone e delle imprese. Se così stanno le cose saremo pronti a cercare gli strumenti per evitare che il trasporto pubblico locale gestito da Atm diventi inefficiente come quello di Trenord”.

“Sono tutte cose che hanno deciso in Consiglio, c’è spazio per discutere, va benissimo che si discuta, non mi sembra una cosa particolarmente drammatica. È stata un po’ ‘caricata’ dal Comune ma mi sembra che siano cose assolutamente tranquille e normali”: così il presidente della Regione Attilio Fontana a margine della presentazione della nuova illuminazione del Belvedere di Palazzo Lombardia realizzata da A2A, in merito al voto del Consiglio regionale sulla riforma della governance dell’Agenzia di bacino per il Tpl, criticata dal Comune e sulla possibilità di aprire una nuova interlocuzione sull’assetto dell’Agenzia, al Tavolo di confronto previsto nell’emendamento votato dall’Aula. “Anche perché – ha proseguito Fontana – il concetto è che non siamo noi che ci vogliamo ‘appropriare’ ma semplicemente è cercare di coinvolgere gli altri capoluoghi del bacino. Mi sembra una cosa del tutto tranquilla”.