Piazza Fontana, Mattarella in consiglio comunale: “La nostra identità è segnata dai morti della Banca dell’Agricoltura”

Credit: Foto Quirinale

“Siamo qui, oggi, perché avvertiamo il dovere di ricordare, insieme, avvenimenti per i quali si è fatta verità e si è cercata giustizia, tra difficoltà e ostacoli, e sovente giungendo a esiti insoddisfacenti. L’identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell’Agricoltura”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo in consiglio comunale per i 50 anni della strage di piazza Fontana. Con la bomba in piazza Fontana e l’inizio della strategia della tensione, ha detto il Capo dello Stato, venne sferrato “un attacco forsennato contro la nostra convivenza civile, uno strappo lacerante alla pacifica vita di una comunità e una nazione orgogliosa di essersi lasciata alle spalle le mostrosità della guerra, gli orrori del fascismo e le difficoltà della ricostruzione del dopoguerra”. Ricordando i “145 attentati dinamitardi” che si contarono nel 1969 e “la verità e giustizia cercate con fatica” e con esiti giudiziari “insoddisfacenti”, Mattarella ha parlato della stagione della strategia della tensione come di una “spirale cieca e antipopolare” con l’emergere oltre al terrorismo stragista nero, quello di matrice brigatista. Mattarella ha quindi ricordato “Vittorio Occorsio ed Emilio Alessandrini, magistrati che avevano indagato sulla strage di Piazza Fontana, assassinati pochi anni dopo, l’uno da terroristi di destra, l’altro da terroristi di sinistra”. “I tentativi sanguinari di sottrarre al popolo la sua sovranità sono falliti. La Repubblica è stata più forte degli attacchi contro il popolo italiano – ha detto ancora Mattarella -. La violenza terroristica ha sottoposto a dura prova la coscienza civica dei nostri concittadini. Il comune sentimento di unità, patriottismo, solidarietà, è stato, con dolore ma con fermezza, più consapevole e più forte dopo quegli assalti”.