Smog, gli ambientalisti contro le porte aperte dei negozi: “Serve un’ordinanza”. Confcommercio: “La soluzione sono le ‘lame d’aria’, il problema non esiste”

Una trentina di manifestanti si sono riuniti questa mattina in piazza Scala per protestare con un flashmob contro i negozi che mantengono le porte aperte e chiedere al sindaco di “emanare un provvedimento per obbligare i commercianti a chiuderle”. Hanno partecipato le associazione ambientaliste, alcuni membri di Legambiente, WWF, Cittadini per l’Aria e il consigliere comunale Carlo Monguzzi che ha guidato il corteo all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II invitando i negozianti, che tenevano le porte aperte dei propri esercizi commerciali, a chiuderle per evitare “un aumento di smog e di Co2 con la fuoriuscita dell’aria calda”. “Porte aperte +lame d’aria= vergogna”, “Ci siamo rotti i polmoni”, “- Smog, – Vita”, “Lame d’aria= truffa”, sono alcune delle scritte esposte sui cartelli dai manifestanti.
“Anche tenere le porte aperte con le lame d’aria aumenta lo smog, l’unica soluzione è chiudere le porte. Se tutti negozi stanno con le porte chiuse non c’è nessun problema di concorrenza”, ha commentato Monguzzi e, rivolgendosi poi a Sala, ha aggiunto: “Noi chiediamo al nostro sindaco e al nostro Comune un provvedimento di buon senso. Dobbiamo dare un segnale ai cittadini”. Mentre sul blocco del traffico ha specificato che secondo lui “è l’unica soluzione ma limitata”.

La chiusura delle porte dei negozi come misura di contrasto allo smog “è’ un tema che non esiste, tranne che per il consigliere Monguzzi”. Così Marco Barbieri segretario generale di Confcommercio Milano, interpellato da Mianews. La soluzione, secondo Barbieri “già esiste” ed è la ‘lama d’aria’, ovvero il dispositivo che messo a ridosso delle porte aperte crea una sorta di ‘barriera’ d’aria contro la dispersione termica. “In un negozio c’è una porta perché la gente entra e esca, se la porta rimane sempre chiusa il titolare il giorno dopo può portare il libro in Tribunale perché vuol dire che il negozio non va e aprendo e chiudendo la porta continuamente c’è una dispersione termica e di conseguenza un consumo che non avviene invece assolutamente nel caso della ‘lama d’aria’ – afferma Barbieri – E’ scientificamente dimostrato che ‘la lama d’aria’ con la porta aperta mantiene un equilibrio termico del negozio in assenza di dispersione energetica, quindi si sta parlando del nulla”. Barbieri sottolinea inoltre che “i commercianti e gli imprenditori, stando ‘sulla strada’ sono i primi ad avere l’interesse che ci sia un ambiente salubre e con clima pulito però devono anche tenere conte che l’elemento che si frappone tra il cliente-consumatore e il negozio riduce di almeno il 30% il cosidetto acquisto impulsivo”. Per questo “è nata l’idea delle porte aperte, ma ponendosi il problema dell’inquinamento, con la ‘lama d’aria’”. “Posto il problema, trovata la soluzione per Carlo Monguzzi il problema esiste ancora, ce ne faremo una ragione”.