Salone del Mobile, bellezza ed etica i temi della 59esima edizione. Effetto Coronavirus, organizzatori: “Mancheranno 30mila visitatori cinesi”

Mancheranno circa 30mila visitatori cinesi quest’anno, sulla base delle presenza dello scorso anno, al Salone del Mobile in programma a Milano dal 21 al 26 aprile. Lo ha confermato il presidente della manifestazione fieristica Claudio Luti, a margine della presentazione del Salone del Mobile questa mattina all’Università Cattolica. “I cinesi mancheranno. Noi di espositori cinesi non ne abbiamo, come invece altre fiere che ne hanno molti, ma abbiamo molti visitatori cinesi. Anzi l’anno scorso è stato il gruppo più importante, sono stati circa 30mila – ha spiegato -. Abbiamo un mercato in sviluppo in Cina che seguiremo, cercheremo di fare il meglio perché diventerà un mercato sempre più importante”. Luti ha poi aggiunto: “Saremo pronti tra due mesi con gli amici da tutto il mondo, chiaramente sappiamo quale è la situazione in Cina e sapremo gestirla. Abbiamo rafforzato il digitale e questo servirà per il futuro, non solamente per i cinesi”.

La 59esima edizione del Salone del Mobile  si svolgerà nei padiglioni di Rho Fieramilano dal 21 al 26 aprile e che nelle sue diverse manifestazioni e sezioni radunerà complessivamente più di 2.200 espositori e 600 giovani designer under 35. Parola chiave dell’edizione 2020 è “Bellezza”, proprio questo infatti è il termine che si va ad aggiungere nel Manifesto di quest’anno. Accanto al focus sulla bellezza e sull’etica, poi si punteranno nuovamente i riflettori sulla centralità di Milano, metropoli internazionale capace di attirare investitori e investimenti da tutto il mondo e città amata dai giovani perché accanto all’arte e all’architettura del passato è tangibile il nuovo. “L’edizione 2020 confermerà il percorso etico e virtuoso intrapreso dalle imprese dell’arredamento – afferma Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile – Perché quello di cui, oggi, necessitiamo è un approccio etico al design in grado di sostenere la ricerca di soluzioni più possibile sostenibili in un contesto globale e una crescente attenzione alle esigenze delle nuove generazioni che, mai come ora, sono interessate al valore intrinseco di ciò che acquistano per i propri ambienti abitativi o di lavoro. Si vedranno tante aziende impegnate nell’investire in prodotti e sistemi focalizzati rivolti al benessere delle persone e dell’ambiente” “Uno slancio verso un futuro migliore riassunto nella parola “Bellezza” che, non a caso, si aggiunge al Manifesto del Salone del Mobile.Milano. La ricerca costante della bellezza, intesa come insieme di fattori, sarà la chiave di volta che consentirà al Salone del Mobile di rafforzare e consolidare la propria leadership globale nei prossimi anni e di anticipare i futuri stili di vita”, conclude il Presidente del Salone del Mobile. Così, nel 2020, il Salone farà da palcoscenico ai progressi fatti da creativi, designer, brand e aziende e scommetterà sulle nuove generazioni che, cresciute in un’epoca di crisi, aspirano a una produzione e a una fruizione equa, responsabile, virtuosa. “Il Salone ormai è una vera e propria “istituzione” e come tale ha il compito di farsi portavoce di un’idea di futuro che coniughi sviluppo, innovazione e sostenibilità: in una parola che promuova la Bellezza in senso ampio – commenta Emanuele Orsini, Presidente di Federlegno Arredo Eventi – .Devo dire che sono già molte le aziende del settore che hanno intrapreso il cammino verso un’economia circolare e i dati lo dimostrano: il 72% investe nel reimpiego di materiali riciclabili, il 44% utilizza prodotti riciclati, il 67% investe per una gestione corretta dei prodotti a fine vita, il 49% è attento al risparmio energetico e il 37% all’utilizzo di energie rinnovabili. Ma non basta. E proprio per questo penso sia giunto il momento di dire forte e chiaro che la sostenibilità non può camminare solo sulle gambe degli imprenditori, soprattutto se piccoli. Alla politica e alle istituzioni chiedo di non lasciare solo chi porta il Made in Italy nel mondo: servono misure fiscali incisive e tempestive affinché le imprese siano accompagnate in una riconversione che metta al centro anche la formazione. L’Europa ha investito ingenti risorse nel Green New Deal e nel 2018 ha approvato le direttive sull’economia circolare che non abbiamo ancora recepito: non possiamo permetterci di perdere simili opportunità” Il valore della produzione italiana della filiera legno-arredo nel 2019 è di 42,5 miliardi di euro, + 0,6% rispetto al 2018. Complessivamente il macrosistema arredamento pesa 27,6 miliardi di euro e ha visto un aumento della produzione, in particolare destinata al mercato nazionale, del + 1,4%, rispetto al 2018, mentre l’export si conferma stabile (dati Centro Studi FederlegnoArredo).