Coronavirus, Sala: servirà un bilancio straordinario e dopo l’emergenza convocherò un tavolo con le istituzioni e le ‘forze’ della città

“Il livello di entrate” quest’anno, rispetto a quanto previsto dal bilancio previsionale 2020, “temiamo che sarà significativamente più basso”. A dirlo è stato il sindaco Giuseppe Sala in consiglio comunale, dopo la sospensione della seduta per una riunione coi capigruppo di tutti i partiti di Palazzo Marino. “Questa botta economica, ( dovuta al coronavirus, ndr), impatterà sul bilancio del Comune. Ad esempio i divendendi ordinari e straordinari di Sea, che sono più di 100milioni, quanto sarebbero se dovessimo valutarlo alla luce della crisi di oggi?”, ha spiegato Sala.

Un tavolo “con istituzioni, forze sociali, corpi intermedi, grandi imprese, mondo scientifico, tutti coloro che sono portatori di valore per la nostra città”. Lo ha annunciato il sindaco Giuseppe Sala durante il suo intervento in consiglio comunale sull’emergenza coronavirus. Il tavolo, ha spiegato che”convocherò” “appena usciremo dall’emergenza sanitaria”. “Va anche ricordato”, prosegue Sala, “che questa vicenda non conosce una sola verità. Esiste soprattutto la difficile e delicata lotta per salvaguardare la salute e per fermare la diffusione di un virus che rischia di contagiare tutto il mondo, ma dobbiamo renderci conto anche del fatto che non possiamo mettere completamente tra parentesi la nostra realtà lavorativa e produttiva per settimane e settimane senza rischiare di esporci a conseguenze che possono essere altrettanto gravi”.
“Per questo è necessario”, continua, “che anche il sindaco di Milano faccia il possibile perché gli animi e le volontà dei milanesi non si lascino prendere da uno sconforto e da un timore che blocchino oltre il dovuto l’energia della nostra città e di quella economia italiana che tanto dipende dai destini di Milano. E questo ho cercato di fare in questi giorni. Ho cercato di dare il buon esempio di fronte a una città come Milano che premia certamente l’impegno sul lavoro più che l’impegno nel fare polemica”.